Da un articolo apparso su Prima Comunicazione si evince come l’Iptv in Italia sia in netto ritardo, se confrontata con gli altri paesi Europei. Un ritardo di diffusione, relativo ai clienti attualmente abbonati ai servizi di TV via Internet dei vari operatori, ovvero, Fastweb, Telecom, Wind e Tiscali.
I numeri lasciano davvero interdetti:
- Francia, 2,5 milioni di clienti
- Spagna, 600 mila
- Italia, 270 mila
Non solo, un altro elemento preoccupante è che in Italia il servizio di Iptv è stato il primo a partire in Europa. Infatti Fastweb ha iniziato le sue trasmissioni via internet nell’ormai lontano 2000. In Spagna l’iptv è partita soltanto nel 2006, in Francia nel 2004.
Volendo fare un’analisi dei motivi di questa situazione, molto probabilmente è possibile notare alcune caratteristiche che hanno caratterizzato la nostra Iptv, e che negli altri Paesi sono state oggetto di una più attenta valutazione strategica da parte degli operatori.
Inizialmente, la scarsa copertura nazionale e l’elevato costo d’accesso al servizio sono state delle fondamentali barriere alla diffusione. Oggi, tali barriere sono in lieve diminuzione, ma ancora fin troppo presenti, ed in più vi è una scarsa capacità progettuale di sistema, ovvero una non adeguata offerta specifica (canali, contenuti) e caratterizzante l’Iptv, come valida alternativa al satellite ed al digitale terrestre.