Secondo l’analista del mercato smartphone, Brian S.Hall, App Store vale circa quanto l’intera società canadese d’elettronica Research In Motion, produttrice dei dispositivi mobili targati BlackBerry. Il ricercatore ha fatto sapere attraverso il proprio blog che, in conseguenza alla diminuzione del prezzo delle azioni RIM nella giornata di lunedì, l’azienda ha raggiunto un valore totale di circa 7.04 miliardi di dollari, mentre si presume che il valore complessivo di App Store sia di circa 7.08 miliardi.
La conclusione di Hall si basa sul fatto che i titoli RIM sono quotati a circa 13,30 dollari (valore relativo alla giornata di ieri) e che App Store rappresenta circa il 2% della capitalizzazione di mercato di Apple. Considerando che la valutazione complessiva di Apple in borsa è pari a 354 miliardi di dollari (cinquanta volte il valore di RIM), ed App Store ne ricopre il 2%, risulta facile trarre le giuste conclusioni matematiche che portano il digital market della mela ai 7.08 miliardi sopraccitati.
Il valore delle azioni di RIM è calato di circa il 70% durante il corso del 2011, passando per una serie di cattive notizie. Oltre ad un fattore legato principalmente alla contrazione delle vendite di BlackBerry, molti hanno sottolineato come altro elemento responsabile della crisi di RIM anche il flop commerciale rappresentato dal tablet PlayBook. Anche se RIM ha sempre vestito con orgoglio il ruolo di grande sfidante dell’iPad, la fretta nel mettere sul mercato un prodotto con software incompleto e ad un prezzo troppo elevato si è rivelata una mossa non solo controproducente, ma addirittura distruttiva.
A testimoniare il periodo di forte recessione, l’azienda ha tagliato sensibilmente anche le previsioni sulle consegne dei dispositivi per il trimestre in corso: tra 11 e 12 milioni di smartphone contro i 14 milioni del terzo trimestre.