Da qualche tempo Microsoft sta bombardando la rete con la sua campagna “Laptop Hunters“: giovani americani acquistano computer di alta qualità spendendo cifre minori rispetto ai prodotti Apple. Arik Hesseldahl di Business Week ha analizzato a fondo la campagna pubblicitaria e i prezzi di mercato, giungendo alla conclusione che, a conti fatti, i PC non siano affatto più convenienti di un Mac.
Secondo il giornalista, chi acquista un personal computer equipaggiato con Windows non tiene conto di tutti i costi non palesi derivanti da questa decisione. Innanzitutto, l’utente PC dovrà investire nel tempo in sicurezza. Una normale suite commerciale antivirus/firewall costa sui 150 dollari, a cui si aggiungono 50 dollari all’anno di mantenimento dell’abbonamento.
Secondariamente, le catene di vendita quali Best Buy richiedono 129 dollari solo per la diagnosi preventiva di un dispositivo non funzionante, operazione che il Genius Bar di Apple effettua gratuitamente.
Inoltre, i Mac vengono venduti corredati da una suite di software completa che non richiede, nella maggioranza dei casi, di installare software aggiuntivo. Ad esempio la suite iLife, preinstallata su tutti i nuovi Mac, da accesso a tutto un mondo multimediale difficile da replicare in ambiente Windows.
Laptop Hunters basa la sua campagna pubblicitaria sui fattori “design” e “coolness”. L’utente Mac pagherebbe ingiustamente un design appagante e il marchio Apple, a parità di risorse hardware dei concorrenti Windows. A conti fatti, i PC eguagliano, e a volte superano, la media dei prezzi imposta da Cupertino per i propri computer. Hesseldahl, infatti, sottolinea come:
Si, 699 dollari battono i 2800 dollari necessari per un Mac dotato di schermo a 17 pollici. Ma quando si parla di PC, c’è un altro alto prezzo da pagare. E non sto affatto parlando di una tassa sul design. Un PC non è mai un buon affare quando non fa quello che vuoi.