Secondo una ricerca svolta da Stefano Epifani, professore alla facoltà di Scienze della Comunicazione presso la Sapienza di Roma, e condotta per conto dell’Istituto Superiore di Studi Politici San Pio V, molti politici italiani hanno scelto Facebook come strumento per le loro attività istituzionali, ma solo pochi di essi utilizzano il cosidetto web 2.0 per instaurare un dialogo costante con i cittadini.
La ricerca ha preso in esame 1774 persone tra parlamentari, sindaci dei capoluoghi di provincia e giovani amministratori locali con una età inferiore ai 30 anni. Il 29% dei parlamentari, il 33% dei sindaci e il 67% dei giovani ha un profilo sul social network in blu, un dato che conferma la poca conoscenza delle nuove tecnologie dell’informazione da parte dei politici italiani più “anziani”.
Eclatante la percentuale dei sindaci che aggiornano raramente le pagine personali e i profili istituzionali: il 46% non aggiorna il proprio profilo dal 2009: pagine create appositamente in occasione delle elezioni e abbandonate il giorno dopo. Il 75% dei parlamentari invece pubblica aggiornamenti almeno una volta a settimana.
Per quanto riguarda infine il dialogo con i cittadini, solo il 55% dei parlamentari e il 53% dei sindaci ha interagito negli ultimi mesi con i propri elettori, mentre la percentuale sale al 68% per i giovani amministratori locali. In pratica, Facebook è esclusivamente una bacheca virtuale dove inserire i propri messaggi politici senza nessuna partecipazione democratica.
Esaminando in dettaglio i profili dei singoli in base al numero degli “amici”, al primo posto si posiziona Nicola Vendola (Presidente della Regione Puglia), al secondo Silvio Berlusconi, al terzo Antonio Di Pietro. Il primo sindaco in classifica è Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno. Se si considera invece il dialogo con i cittadini, ai primi posti ci sono Nicola Vendola e Matteo Renzi (sindaco di Firenze).
Bisogna però segnalare il fatto che la ricerca tiene conto solo degli esponenti politici iscritti ad un partito. Su Facebook invece esistono anche altre realtà, come il Movimento 5 Stelle, che utilizza il social network (e il web in generale) come veicolo principale per dialogare con i cittadini. Due dei suoi esponenti più noti (Roberto Fico e Giovanni Favia), infatti, hanno una popolarità superiore a quella di politici “importanti”, come Fassino, Alfano e Rutelli. Se nella classifica viene incluso anche Beppe Grillo, non un politico ma un comico che parla di politica, Nicola Vendola scende al secondo posto con un distacco di circa 140.000 amici.
Per fornire ai politici italiani una guida sull’utilizzo degli strumenti messi a disposizione da Internet e dai social network, Stefano Epifani, insieme a Roberto Lippi (politologo), Alessio Jacona e Magda Paolillo (esperti di comunicazione online), ha scritto un libro intitolato “Manuale di comunicazione politica in rete“, disponibile in libreria a 10 euro e in versione gratuita in formato PDF sul sito info.it. Oltre alla ricerca sul rapporto politici-Facebook, il libro contiene anche i dati relativi ad altri siti Internet e blog, tra cui Twitter e YouTube, e brevi guide per creare un sito con Google Sites, un blog con WordPress e una pagina personale su Facebook.