Quante volte i bambini e i giovani studenti sono stati rimproverati per il troppo tempo passato davanti ad un videogioco? Un nuovo studio, pubblicato dalla Michigan State University sulla rivista “Computers in Human Behavior”, suggerisce, invece, che i bambini potrebbero trarre dei vantaggi dai videogiochi e sviluppare così meglio la propria creatività.
Non importa se i giochi siano violenti o no: al contrario, più si giocae più si può diventare creativi. E, secondo la ricercatrice e psicologa Linda Jackson, i game designer dovrebbero indagare sugli aspetti del gioco che sono maggiormente responsabili di questo effetto, sperando in un futuro in cui non sia distinguibile la differenza tra educazione e intrattenimento.
Tuttavia la creatività è un aspetto molto soggettivo e difficile da misurare. Lo studio ha esplorato il modo in cui l’uso della tecnologia ha influenzato la creatività dei bambini utilizzando il test di Torrance sul pensiero creativo. E lo studio, pur avendo concluso che non c’è nessun legame tra la creatività e l’uso di altri dispotivi come cellulari, internet o PC (a meno che non siano usati per giocare), ha invece trovato un collegamento con i videogiochi, sia per i ragazzi che per le ragazze e senza distinzioni di razza.
Probabilmente questo studio non tiene conto di tanti altri aspetti della creatività. Ma è sicuramente un passo in avanti che riabilita i videogame, considerati non più solo un mero svago. E, in futuro, gli stessi giochi elettronici potrebbero diventare dei media per veicolare nuove metodologie di studio o potenziamento delle capacità intellettive.