«Il 42% della popolazione italiana (22 milioni di utenti), con punte di oltre il 50% nella fascia d’età tra i 25 e i 54 anni, naviga su Internet e, per l’87%, dispone di una connessione a banda larga. L’utenza, inoltre, si sta progressivamente ampliando: quasi il 60% dei giovani tra i 18 e i 34 anni si connette regolarmente; la percentuale tra i giovanissimi (12-17 anni) è al 50%, mentre gli over-55 rappresentano oltre il 15%»: sono questi i dati segnalati dall’ASCA ed elencati in occasione dell’apertura dello IAB Forum di Roma, il brand nazionale principe per l’advertising online.
La Rete cresce ancora, comunque. In un contesto di crisi generale che va a colpire anche e soprattutto il mondo dell’advertising, i nuovi strumenti digitali soffrono meno di altri del momento grigio e l’anno verrà chiuso in positivo. Ancora una volta i numeri snocciolati sono la dimostrazione prima di una rivoluzione in atto: i media tradizionali continuano a perdere risorse mentre i media online fagocitano poco per volta il mercato. -21.5% per la Stampa (con pericolosa caduta del 30% soprattutto per i periodici); -10.2% per la TV (-15% nei primi mesi dell’anno); -9.4% per la radio; -13.9% per le affissioni. Internet, invece, dovrebbe chiudere il 2009 con una proiezione indicante un aumento del 10.5%.
«La crescita del 10,5% è un dato estremamente positivo alla luce del macro-scenario economico e considerando la flessione degli altri mezzi. Auspichiamo che le aziende recepiscano il più velocemente possibile le potenzialità del nuovo scenario mediatico e modifichino il loro approccio alla comunicazione con i consumatori, includendo sempre di più l’online nelle loro strategie pubblicitarie e di marketing»: il processo di cambiamento, spiega Layla Pavone, presidente di Iab Italia, è un processo anche culturale, nel quale chi muove gli investimenti sta iniziando a capire la natura dei nuovi strumenti, le sue peculiarità ed i suoi vantaggi rispetto ai vetusti media tradizionali. «C’è l’audience, ci sono certezze sull’efficacia di internet. E tante ricerche lo dimostrano. Ci sono i numeri sul tempo speso in rete dalle persone. Insomma, c’è una potenzialità enorme. Ma dobbiamo ancora saperla sfruttare meglio. Bisogna crederci. Ma soprattutto siamo tutti noi a dover credere in noi stessi, nel nostro lavoro, nelle nostre convinzioni.