Durante la presentazione di iPhone OS 4, iAd è stato presentato come la rivoluzione della pubblicità in mobilità: gli inserzionisti potranno raggiungere agilmente un bacino enorme di consumatori, gli sviluppatori potranno approfittare della pubblicità per offrire applicazioni totalmente gratuite. Sulla carta, sembrerebbe un sistema davvero valido ma basta indagare più a fondo per accorgersi che non è tutto oro quello che luccica.
iAd, infatti, si rivelerebbe un mercato follemente costoso per gli inserzionisti che, per una media campagna, potrebbero arrivare addirittura a sborsare 1 milione di dollari, a fronte dei 200.000 dollari di un investimento in pubblicità su altre piattaforme mobili.
Chi vorrà investire su iAd, infatti, dovrà corrispondere ad Apple 1 centesimo per ogni visualizzazione degli spot e un obolo di 2 dollari ogni qualvolta l’utente deciderà di cliccare sul banner associato alla campagna. Considerato il bacino di utenza iPhone, è molto semplice ipotizzare cifre a 6 zeri.
Costi esorbitanti a parte, pare inoltre che i creativi non siano poi così soddisfatti dello strumento messo a disposizione da Cupertino. Apple, infatti, vorrebbe mantenere il pieno controllo nella creazione dei banner multimediali, sollevando aspre critiche dagli esperti del settore quali Lars Bastholm:
Da direttore creativo, posso comprendere completamente come abbiano creato questo nuovo bambino per farlo sembrare meraviglioso. Ma da direttore creativo, non mi sento completamente a mio agio nel permettere ad Apple di sostituirmi.