«Integrando le predictive analytics nei processi di tutti i giorni, un’azienda può diventare una Predictive Enterprise, capace di dirigere e automatizzare le decisioni per centrare i propri obbiettivi e ottenere un vantaggio competitivo misurabile». Così il sito italiano della SPSS spiega la propria filosofia: «Le soluzioni Predictive Analytics di SPSS per i sistemi decisionali a livello enterprise sono il mezzo più efficace per progettare il futuro della vostra azienda». D’ora in poi continuerà a scriversi SPSS, ma si leggerà in un’altra forma: I.B.M.
Big Blue ha messo mano al portafoglio ed ha fatto propria la SPSS, azienda con sede a Chicago, grazie ad una operazione valutata ufficialmente nell’ordine degli 1,2 miliardi di dollari. Le azioni del gruppo sono state pagate 50 dollari l’una con un premio del 42% circa sul valore precedente di 35 dollari: l’operazione, formalmente dipendente dalle scelte degli azionisti SPSS, dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. In contemporanea IBM dimostra di avere grande fiducia nel futuro prossimo operando una ulteriore acquisizione parallela: la Ounce Labs Inc, gruppo che opera nella riduzione del rischio e dei costi associati alla sicurezza, passa di mano nel contesto di una operazione i cui dettagli finanziari non sono stati resi pubblici.
Con questo importante esborso IBM fa propria una clientela composta da gruppi finanziari, telecom ed agenzie governative. Le azioni del gruppo tentano di assorbire il colpo perdendo pochi punti percentuali, il che ben configura il nuovo equilibrio tra le casse alleggerite (oltre 10 miliardi rimangono comunque a disposizione) e le opportunità emergenti dal nuovo contesto che va configurandosi. Jack Noonan, CEO SPSS, rassicura la propria clientela confermando i contratti in essere ed assicurando pieno servizio durante questa fase di transizione. In seguito le operazioni verranno prese in mano da IBM ed il gruppo acquisito vede in questo passaggio una forte opportunità per l’intero settore delle analisi predittive di mercato.
Quella di IBM è peraltro l’ennesima iniezione di fiducia per un mercato da tempo depresso: trattasi infatti dell’ennesima operazione di acquisto avviata negli Stati Uniti nelle ultime settimane (nelle ultime ore anche Sprint ha messo le mani su Virgin Mobile), il che indica sentimenti maggiormente positivi per l’andamento dell’economia. Il punto più basso potrebbe ormai essere alle spalle, la crescita potrebbe essere ricominciata: investire è la prima causa, ed al tempo stesso la prima conseguenza, in questo tentativo di invertire la corrente.