Chi utilizza la tastiera virtuale presente su smartphone e tablet, ha certamente avuto maggiori difficoltà nella digitazione veloce rispetto alla tastiera fisica. Il problema nasce principalmente perché la posizione delle dita su uno schermo touchscreen è diversa e spesso sono utilizzati solo i pollici, coma accade con gli smartphone. IBM ha trovato una possibile soluzione, brevettando una tastiera virtuale che si adatta alle dita dell’utente.
La Morphing Touchscreen Keyboard ha il classico layout QWERTY, ma la posizione e la dimensione dei tasti viene modificata in base all’utilizzo da parte dell’utente. In pratica, il software effettua una calibrazione calcolando l’area toccata dalle dita, la dimensione delle dita e la loro posizione rispetto allo schermo. Il risultato è una tastiera con tasti di diversa dimensione, forma e posizione, corrispondenti al “profilo anatomico” delle dita dell’utente.
Da anni si effettuano studi e ricerche sulle tecniche da implementare per aiutare la scrittura di testi. Il primo metodo è stato il noto T9, impiegato sui cellulari con tastiera fisica sopratutto durante la composizione di SMS. Con l’arrivo delle tastiere virtuali sono nate altre tecnologie per velocizzare la digitazione in base alla “predizione” delle parole, la più conosciuta delle quali è sicuramente Swype.
Non è noto se IBM abbia già offerto il software ai produttori di smartphone o tablet, ma considerando la qualità delle ricerche dell’azienda, prima o poi troveremo questa tecnologia su qualche dispositivo mobile.