IBM ha introdotto Starter Kits, strumenti utili a chi ha aderito all’iniziativa Call fo Code. Si tratta di un progetto che mira a inculcare in esperti e non la formazione circa lo sviluppo e la codifica, con tool però che possano semplificare i processi. Chiunque sia interessato a scoprire come sfruttare l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale o la programmazione basilare, può considerare gli Starter Kits come un’opportunità per imparare i segreti direttamente dagli esperti di IBM.
Da tempo, Call for Code è una sfida per IBM. Il percorso sollecita la comunità di sviluppatori globali a trovare soluzioni tecnologiche per i problemi del mondo. Quest’anno l’azienda si è concentrata sui disastri naturali e ha già tenuto numerosi hackathon ed eventi. Il gruppo si è impegnata a dare il proprio contributo a sviluppatori di ogni livello, compresi quelli che sono completamente novizi della materia. I nuovi Starter Kit della società hanno tutte le risorse necessarie per iniziare subito in diversi domini tecnologici.
I kit di avvio partono da una base concreta: un problema reale che può essere ridotto con potenziali soluzioni tecnologiche. In questo modo, gli strumenti aiutano i partecipanti di Call for Code (che siano sviluppatori, progettisti, project manager, analisti aziendali, esperti di dati o di dominio) a comprendere come scovare un approccio risolutivo, magari su larga scala.
Utilizzando il diagramma dell’architettura, l’elenco delle risorse e i blocchi di costruzione suggeriti, possono iniziare a creare un’applicazione guidata da un’importante necessità umanitaria. Gli Starter Kit sono progettati per mostrare che cosa la tecnologia può fare e ispirare, guidati attraverso la configurazione dei vari account e dei sistemi da utilizzare. Una volta raggiunto lo scopo, didattico, tutto ciò che bisogna fare è inviare l’idea al sito web. Magari IBM la farà propria.