IBM ha identificato due problemi principali nel mondo dei servizi alle aziende. Da una parte c’è l’affidabilità, dall’altra ci sono i costi. Su entrambi i parametri “Big Blue” ritiene di poter fare qualcosa, e l’esperienza accumulata nel mondo del business potrebbe essere la leva in grado di fare la differenza. Per questo motivo IBM ha deciso di avventurarsi in una coraggiosa sfida contro Google e Microsoft per segnare il territorio e rilanciare il proprio brand nelle comunicazioni aziendali. Il tutto, partendo dalla gestione delle email.
Il nuovo servizio prende il nome di LotusLive iNotes: email, agenda dei contatti, agenda degli impegni. Nulla di troppo differente rispetto a Microsoft Exchange o al servizio Gmail compreso nel pacchetto Google Apps Premier Edition. Costi ed affidabilità, però, sono i due parametri che IBM intende abbracciare per affermare la propria proposta. Dal punto di vista dei costi trattasi di un dato oggettivo: 3 dollari al mese significano 36 dollari annui: meno dei 50 dollari richiesti da Google (25% di differenza), ma in linea con l’offerta Deskless Worker di Microsoft. Dal punto di vista dell’affidabilità, invece, sarà il tempo a dire la propria: IBM mette avanti il proprio brand a supporto delle proprie promesse, il tutto nella consapevolezza dei problemi che Google ha già sofferto nelle scorse settimane accumulando ore intere di disservizio (il che, in ambito business, può essere un ostacolo importante alle attività in corso).
Sean Poulley, responsabile IBM per i servizi di collaborazione online, non intende speculare però sugli ultimi incidenti in casa Google, anzi: partendo dal principio per cui sia tecnicamente impossibile garantire un servizio con affidabilità del 100%, Poulley sottolinea la lunga tradizione di IBM nei sistemi “mission-critical” e basa sulla reputazione la sua richiesta di fiducia al mercato. La differenza da Google viene però rimarcata: «c’è un mondo di diversità tra il supporto ad un servizio consumer ed il supporto ad un servizio business».
LotusLive iNotes abilita ad 1GB di spazio di storage per ogni singolo utente; accesso via webmail, POP3, IMAP ed SMTP; protezioni antispam ed antivirus. Pacchetti addizionali sono disponibili con maggiorazioni sul prezzo base, mentre dalle poche immagini disponibili sul sito ufficiale è chiara la comunanza di interfaccia con le più tradizionali webmail esistenti.
IBM vuole semplicemente una fetta della torta perché, alla luce delle potenzialità del cloud computing, è necessario fin da subito delimitare una prima sacca di utenza su cui sviluppare i servizi di domani. LotusLive iNotes è ora un’opzione, ed IBM ha i mezzi per poterla proporre al target giusto in alternativa ad esempio ad una offerta Google forse più suadente, ma ad oggi viziata da qualche intoppo di troppo.