Il 2 aprile 1987 IBM annunciava i suoi piani per reinventare l’industria del PC, nata circa sei anni prima con l’introduzione del primo IBM PC. Insieme a quattro nuovi computer, l’azienda presentò un sistema operativo innovativo, denominato OS/2, che avrebbe dovuto sostituire in poco tempo il DOS. Come sappiamo ciò non è mai avvenuto ed è stata proprio Microsoft la principale artefice della nascita e della morte del sistema operativo.
La prima versione di OS/2 è stata annunciata 25 anni fa, ma le vendite sono iniziate solo a dicembre 1987. Inizialmente Microsoft ha contribuito allo sviluppo del sistema operativo; infatti, OS/2 aveva un’interfaccia testuale in cui l’utente poteva digitare i comandi DOS. L’interfaccia grafica arrivò solo con la versione 1.1 rilasciata nel mesi di ottobre 1988.
A novembre 1989 erano state vendute poco più di 200.000 copie di OS/2, sopratutto a causa dei requisiti minimi che quasi nessun PC dell’epoca aveva. Il sistema operativo, infatti, aveva bisogno di almeno 4 MB di RAM, mentre la dotazione di memoria più diffusa a quei tempi era 1 MB. Nel 1990 Microsoft decise però di abbandonare lo sviluppo di OS/2 per realizzare il proprio sistema operativo. Quello che sarebbe dovuto essere OS/2 3.0 venne battezzato come Windows NT, l’antenato dell’attuale Windows 7.
Nel corso degli anni seguenti, IBM rilasciò diverse versioni di OS/2, con caratteristiche superiori a quelle presenti in Windows, ma ormai utenti e aziende avevano scelto in massa il sistema operativo Microsoft. Il colpo di grazia per OS/2 arrivò con l’annuncio di Windows 95. IBM rilasciò l’ultima versione 4.52 a dicembre 2001 e interruppe il supporto il 31 dicembre 2006, anche se l’azienda continua ancora ad offrire assistenza a pagamento.
Oggi OS/2 non è più presente sul mercato dei personal computer, ma viene ancora utilizzato in alcuni vecchi bancomat. Il sistema di pagamento Metrocard della Metropolitana di New York è basato proprio su questo vecchio sistema operativo. A differenza di Windows, OS/2 non va mai in crash. Da circa 10 anni gli oltre 100 computer in servizio non hanno mai richiesto un riavvio.
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