In diversi laboratori di ricerca sono in corso studi su vari materiali per individuare quello che in futuro consentirà di realizzare unità di archiviazione capienti e veloci allo stesso tempo, due caratteristiche mutuamente esclusive negli attuali SSD. IBM ha annunciato lo sviluppo di un prototipo basato sulla tecnologia Racetrack.
Racetrack è una memoria non volatile che memorizza i dati all’interno di nanofili magnetici disposti verticalmente a forma di U. Questi nanofili sono ottenuti depositando un rivestimento di nickel e ferro sul silicio, utilizzando le stesse tecniche fotolitografiche impiegate nella produzione dei processori.
L’informazione digitale, ovvero gli ‘1’ e ‘0’, viene letta e scritta sulle “strisce” magnetiche presenti sui nanofili, create controllando l’orientamento magnetico sulle diverse parti dei fili. La dimensione dei nanofili è dell’ordine dei nanometri (10 nm di lunghezza, 150 di larghezza e 20 di spessore).
Il prototipo realizzato può spostare un singolo bit lungo il nanofilo, ma il successo ottenuto permetterà ai ricercatori IBM di aumentare la densità di archiviazione, impiegando materiali che possano contenere più strisce magnetiche sullo stesso nanofilo. Le velocità di scrittura stimata per la memoria Racetrack e dell’ordine dei 20-32 nanosecondi, contro i 3 milioni di nanosecondi degli hard disk tradizionali.
[youtube]dJf3z9AfiVM[/youtube]