IBM vuole usare Watson per le app mobile

IBM ha annunciato una gara per la realizzazione di app cognitive che sfrutteranno l'intelligenza artificiale di Watson per fornire risposte agli utenti.
IBM vuole usare Watson per le app mobile
IBM ha annunciato una gara per la realizzazione di app cognitive che sfrutteranno l'intelligenza artificiale di Watson per fornire risposte agli utenti.

Al Mobile World Congress di Barcellona, IBM ha annunciato un’interessante iniziativa indirizzata agli sviluppatori. La IBM Watson Mobile Developer Challenge è una competizione globale per la realizzazione di applicazioni mobile consumer e business che sfruttano il calcolo cognitivo di Watson. L’obiettivo dell’azienda di Armonk è mettere nelle mani degli utenti la potenza del supercomputer, attraverso app che “apprendono” e forniscono risposte a domande complesse, analizzando grandi quantità di dati.

Oggi milioni di persone in tutto il mondo accedono ad Internet e usano le app installate sul proprio smartphone. IBM ha iniziato ad offrire le API di Watson da novembre 2013 e presto saranno sul mercato le prime soluzioni commerciali nel campo dell’assistenza sanitaria e dello shopping che sfruttano la capacità del supercomputer di interpretare il linguaggio umano. La IBM Watson Mobile Developer Challenge rappresenterà una sfida per gli sviluppatori che vogliono cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i propri dispositivi mobile.

La competizione prevede tre fasi. Entro fine marzo devono essere inviate le proposte. Il 28 aprile verranno nominati i 25 finalisti che avranno accesso al materiale necessario per realizzare il prototipo. Successivamente il numero si ridurrà a 5, tra i quali i giudici IBM sceglieranno i 3 vincitori, che riceveranno il supporto degli esperti dell’IBM Interactive Experience per lo sviluppo di un’app commerciale.

Watson è in grado di comprendere informazioni non strutturate nei formati HTML, PDF, Word e TXT, può generare ipotesi sulla base dei dati, e apprendere dall’esperienza. Watson comprende solo l’inglese, non può elaborare immagini e video, e non può avere idee proprie.

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