IBM ha annunciato l’apertura a Bari del We|LAB in collaborazione con Politecnico e Università di Bari e con il sostegno di aziende locali per supportare la digital transformation. Grazie all’accordo con i due atenei, gli studenti dell’ultimo anno avranno la possibilità di accedere ad una serie di stage e corsi di formazione sulla tecnologia IBM, ottenendo crediti formativi. L’approccio sarà di tipo pratico. Questo significa che gli studenti si misureranno con le sfide portate da concreti casi aziendali e dalla prototipazione delle idee che ne nasceranno.
In tal senso vanno, dunque, le collaborazioni con importanti realtà come Natuzzi, Megamark, Farmalabor, Casillo Group così come con la facoltà di Medicina di Bari in ambito HealthCare. Il laboratorio di IBM, attivo da marzo, ha già permesso di portare alla luce progetti innovativi come il disegno di una Blockchain dedicata alla filiera dell’Extravergine di Oliva che ha coinvolto un partner di eccellenza come OlivYou, il più grande ecommerce italiano di olio EVO oltre ad alcuni produttori della regione. Questa tecnologia sviluppata presso We|LAB partirà dalla tracciatura del “cultivar” e del processo di molinatura, per poi essere estesa a tutti altri passaggi critici della filiera e per arrivare alla fine alla certificazione e alle funzionalità di “recall di prodotto”. L’obiettivo finale è quella di innalzare la qualità dell’EVO “Made In Italy” su tutti i mercati internazionali.
Il We|LAB aiuterà i giovani nello sviluppo delle nuove competenze, avvicinandoli alle necessità delle imprese impegnate nei progetti di trasformazione digitale. Per questa via, con il collante della tecnologia, si tiene vivo un circolo virtuoso di cooperazione tra le parti con cui sostenere lo sviluppo di un’innovazione aperta e di un’economia della conoscenza.
A Bari, dunque, IBM continua ad essere sinonimo di innovazione in molteplici settori. Proprio nel capoluogo pugliese, per esempio, è nata la prima applicazione di gestione dei contatori elettronici in Italia.