Dalla Association of American Publisher (AAP) giunge all’ICANN una missiva (pdf) al vetriolo con la quale si contesta l’idea di dar vita a domini .book che, nelle mani della proponente Amazon, rischierebbero di minare definitivamente la concorrenza nel settore. La lettera parte dal caso specifico per giungere però ad una conclusione di più ampio respiro, tale da mettere in discussione lo statuto stesso dei nuovi domini che l’ICANN vorrebbe mettere nelle mani delle aziende.
Come noto, Amazon ha chiesto a suo tempo all’ICANN di poter aprire domini quali .audible, .author, .book, .news ed altri ancora. Secondo la AAP, però, tale prospettiva si configura come un grave pericolo poiché ripone nelle mani di una azienda privata il diritto di regolamentare l’afflusso a domini di grande importanza, e facendo ciò si rischia di minare gli equilibri di base del mercato. Spiega l’associazione nella propria missiva all’ICANN, ove la richiesta avanzata è quella di rivedere alla radice l’istituto dei domini chiusi:
Consentire ad una singola azienda privata l’uso esclusivo di una stringa quale “.book” significa affliggere i propositi per cui i nuovi gTLD sono stati autorizzati e non è, infine, nel pubblico interesse. Secondo la AAP il termine “libro” è secolare, parte integrante della cultura nei termini in cui la storia ne ha ascritto il significato: riporre tutto nelle mani di Amazon significherebbe compiere una violenza nei confronti del concetto di “libro” ed inoltre ridurrebbe in modo sostanziale le possibilità competitive nei confronti di una azienda che dimostra di voler fagocitare un intero settore elevando a monopolio la propria attività nel comparto (a tutto danno di editori ed autori, per i quali verrebbe a mandare la necessaria quantità di offerta per generare un mercato).
Nella consapevolezza per cui difficilmente l’ICANN potrebbe compiere passi indietro una volta arrivato a questo punto (ed avanzando peraltro le nuove osservazioni al di fuori del “Comment Period” appositamente predisposto in fase proponente), la Association of American Publisher chiede almeno che l’ente si faccia garante di regole più precise circa le responsabilità del registrar nei confronti dei clienti: Amazon deve rispondere a precisi impegni di pubblico interesse, così che il suo ruolo di guida sul dominio .book non possa essere restrittivo della concorrenza nel settore.