Nel momento in cui l’ICANN ha aperto ai nuovi domini (del tipo .webnews, ad esempio), ha aperto altresì il mercato ad una nuova generazione di piccoli, spesso improvvisati, registrar. La cosa, per motivi vari, potrebbe abbassare il livello di affidabilità della rete nella sua complessità, poiché parte dei domini potrebbe non essere raggiungibile al meglio nel caso in cui dovessero incontrare molto traffico o se qualche problema dovesse sussistere. Un programma di backup, però, potrebbe essere una salvaguardia sufficiente e tale da fugare i dubbi di coloro i quali vedono nei nuovi domini soltanto fragilità e frammentazione, invece di ricchezza e diversificazione.
Il programma di backup è strutturato attorno a 3 diversi punti di ridondanza denominati EBERO (Emergency Back-End Registry Operators), dislocati in tre diversi punti del pianeta per rendere il sistema nel suo complesso più affidabile in ogni situazione. In particolare i tre riferimenti coinvolti sono il China Internet Network Information Center (CNNIC), la Neustar Inc. e Nominet. La struttura di backup entrerà in azione sulla base di un preciso protocollo che prevede il subentro soltanto nel caso in cui il registrar di riferimento non dovesse riuscire a smaltire precisi carichi di lavoro nell’unità di tempo: un test di performance, insomma, che tiene sotto controllo il Domain Name System ed interviene alla bisogna.
Gli operatori di backup avranno però compiti estremamente limitati e ben definiti a priori. Il loro ruolo non sarà quello di sostituire in toto i registrar in difficoltà, ma soltanto di sostituirne le funzioni vitali. L’obiettivo non è infatti quello di garantire il servizio in sé, ma piuttosto di garantire piena salute al sistema complessivo. Il protocollo di backup prevede pertanto operazioni quali la risoluzione del DNS, il Whois e le operazioni basilari di Shared Registration System. La funzione sostitutiva termina nel momento stesso in cui il registrar in difficoltà torna ad essere regolarmente a regime.