Dopo un lungo processo di valutazione e nomi eccellenti schierati contro la proposta iniziale, il Top Level Domain “.xxx” si appresta a diventare realtà. L’annuncio giunge direttamente dall’ICANN ove con uno specifico comunicato ufficiale si rende pubblico l’inizio della contrattazione tecnico/commerciale che porterà i domini .xxx all’approdo sul mercato.
Il dominio è stato proposto all’ICANN dalla ICM Registry ed è notoriamente studiato al fine di raggruppare tutti i domini riferiti a siti web di ambito erotico/pornografico. Lo scopo del dominio è quello di creare un’area garantita e controllata entro la quale lasciar sviluppare il mercato online dell’industria del settore. In particolare saranno tutelati i diritti dei bambini e saranno normati i contenuti, permettendo così maggiore controllo su un ambito che ad oggi impegna il 10% di tutto il traffico Internet ed il 25% delle ricerche effettuate sui motori di ricerca.
L’uso volontario del dominio .xxx permetterà a vari software di filtrare con maggior efficacia la navigazione degli utenti, offrendo così maggiori garanzie ed uno spunto qualitativo ai siti interessati. La ICM Registry è nata cinque anni or sono con il preciso scopo di proporre, far approvare e gestire il Tld oggi arrivato alle contrattazioni finali. Il prezzo terminale previsto per un dominio .xxx sarà di circa 60 dollari e sarà interessante capire quanti webmaster sceglieranno di passare dalle tradizionali “dot com” al nuovo “xxx”.
L’ICANN aveva recentemente già dato il benvenuto a domini quali .travel, .jobs, .cat, .post e .mobi. In lista d’attesa rimangono al momento .asia, .mail e .tel. Come espressamente comunicato da ICM Registry, da più parti piovono applausi sulla decisione dell’ICANN: segnalati in particolare Wired Safety Group ed International Foundation for Online Responsibility (IFFOR), gruppi entrambi impegnati nella battaglia contro la pedopornografia. Tim Berners-Lee aveva a suo tempo bocciato l’idea dei nuovi domini criticando la poca lungimiranza evidenziata dall’ICANN e consigliando invece di aspettare ulteriormente prima di intraprendere l’attuale moltiplicazione dei domini disponibili.