Apple migliora la propria strategia ambientale su iCloud e, di conseguenza, Greenpeace rivede le proprie posizioni. Si ricorderà certamente come, qualche settimana fa, il gruppo ambientalista avesse accusato la Mela di inquinare con la propria corsa alle tecnologie cloud, con datacenter alimentati a energia a carbone. Ora, però, la situazione sarebbe decisamente mutata.
Sebbene la strada da percorrere sia ancora molta, nel report “A Clean Energy Road Map for Apple” Greenpeace ha voluto ricalcolare il punteggio assegnato alla Mela, innalzandolo dal 15,3% al 22,6% sulla scala dell’impegno ambientale, passando così a una “D” in tema di infrastrutture ecocompatibili e una “C” nell’efficienza energetica. Ancora voti non troppo lusinghieri, ma sicuramente migliori dalle “F” assegnate non troppo tempo fa.
La motivazione alla base di questa piccola promozione risiede “nell’ambizioso e pubblico impegno nell’energia pulita”. In altre parole, sebbene nei fatti Apple sia ancora lontana dal fornire un iCloud verde, le proposte di nuovi datacenter completamente a energia solare hanno trovato il gradimento dell’associazione.
Detto questo, Greepeace offre alcuni suggerimenti all’azienda su quale sia la migliore strategia per rispettare l’ambiente, come l’energia verde per i datacenter in Oregon e nella Carolina del Nord, lo sfruttamento delle risorse di biogas e la chiusura di contratti di fornitura con aziende notoriamente legate allo sfruttamento di combustibili fossili.
A quanto pare, la polemica generata da Greenpeace sul computing on the cloud ha sortito l’effetto voluto. Sarà forse anche per la competizione con Google, che aveva di poco battuto la Mela, ma la rilevanza mediatica delle politiche inquinanti di iCloud hanno richiamato l’attenzione di 1 Infinite Loop, tracciando il solco per un nuovo cammino.