Google ha annunciato, il mese scorso, il rilascio di una nuova API chiamata Social Graph. Si tratta sostanzialmente di un applicativo che un qualunque sito, e in particolare i Social Network, possono implementare al fine di conoscere tutte le informazioni che sono state rese pubbliche dagli utenti in qualunque altro contesto.
Per intenderci, se una persona è iscritta su MySpace avrà ovviamente un profilo e degli amici. Per inserire le proprie informazioni personali e costruire successivamente le relazioni con altri utenti avrà impiegato un bel po’ di tempo.
Ebbene, l’idea è quella che se un domani decidesse di iscriversi su Orkut, o qualunque altro Social Network, non sarebbe costretto a ripetere tutta la procedura in quanto il suo profilo rimarrebbe lo stesso. Sarebbe inoltre avvisato della eventuale presenza dei vecchi amici sul nuovo network.
Come già sottolineato, Yahoo (e Flikr di conseguenza) nel mese di Gennaio ha annunciato di voler fare da provider a OpenId.
Si tratta di un digital identity framework open source il cui scopo è, in parole povere, quello di consentire agli utenti una sola registrazione per tutti i siti che lo supportano.
In altri termini gli effetti della scelta di Yahoo sugli utilizzatori finali consisterà nel fatto che potranno registrarsi su qualunque sito del network OpenId utilizzando il proprio profilo Yahoo.
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Nel caso di Google il rilascio di questi applicativi viene proposto principalmente come soluzione al problema della così detta “portabilità dei social network” mentre nel caso di Yahoo si parla di una efficace risposta al problema dell’univocità dell’identità digitale.
Se dal lato degli utenti entrambe le novità possono apportare indubbi vantaggi in termini di risparmio del proprio tempo e di piacevolezza nella navigazione, dall’altro credo siano altrettanto evidenti le ragioni di business legate alla profilazione dell’utente finale sottese alla strategia dei due motori di ricerca.
È infatti chiaro che gli stessi Yahoo e Google nel momento in cui mi danno la possibilità di trasferire i miei amici da un social network ad un altro, o di iscrivermi a siti e newsletter con un’unica password, devono necessariamente avere nei propri database tutti i dati del caso. Queste informazioni si vanno ad aggiungere a quelle di cui già dispongono relative le mie ricerche sul web.
Il mercato dell’advertisement online è il core business di entrambe le società così come della quasi totalità dei social network ed è un mercato che vale parecchi miliardi di dollari. Se l’utilizzo di queste applicazioni si diffonderà come credo, assisteremo a messaggi pubblicitari molto più contestuali e quindi efficaci di quanto non sia accaduto fin’ora. Questo ovviamente genererà maggiori profitti.
Concludendo credo pertanto si possa dire in modo ragionato, senza fare cenno alcuno a cospirazioni o complotti, che avremo “gratis” diversi strumenti in più, “pagando” con interessanti informazioni personali.