Nel corso del 2014 le vendite di iDevice eguaglieranno – e forse supereranno – la diffusione totale di tutti i computer Windows. È quanto predice Horace Dediu, analista di Asymco solitamente affidabile con le sue previsioni sul mondo Apple. È davvero l’inizio della fine dell’era del PC?
Negli anni gli iDevice – quindi iPhone, iPad e iPod Touch – hanno subito un’accelerazione senza sosta. Apparsi timidamente sul mercato con la presentazione del primo melafonino nel 2007, oggi raggiungono la loro massima espansione e distaccano il totale dei computer Windows di solo 1,18 milioni di unità. Questo significa che, con gli attuali tassi di vendita e a meno di sorprese sul primo quarto Apple del 2014, nel corso dell’anno i dispositivi a marchio mela effettueranno il tanto agognato sorpasso. Certo, il confronto potrebbe risultare artificioso – da un lato terminale da taschino e dall’altro computer dotati di ogni funzione – ma è sicuramente interessante per analizzare il futuro dell’era del PC. Sempre che ve ne sia davvero uno.
Le implicazioni di una simile analisi – pur non considerando il mondo Android, perché la somma di iDevice e robottini verdi già oggi straccia l’universo del PC – è come il mercato di laptop e desktop abbia al momento poche chance per poter rincorrere il trend del mobile. E a tenere pare sia solo il settore del gaming, non ancora al momento eguagliato dalle piattaforme portatili. Un problema non da poco per Microsoft che proprio su Windows basa la sua forza, considerato come Windows Phone – per quanto sempre in crescita – non abbia ancora raggiunto i suoi rivali.
Vi è però un altro fattore da prendere in considerazione, così come John Gruber di DaringFireball spiega più che esaustivamente. L’imminente sorpasso degli iDevice sottolinea lo straordinario e lungimirante percorso di Apple, iniziato più di un decennio fa con gli iPod. Con il senno di poi questo percorso appare organico, studiato, tutt’altro che lasciato al caso.
All’inizio vi era appunto l’iPod: questo prodotto, che ha rivoluzionato il mercato musicale, ha fatto da interconnessione tra gli utenti e l’universo Mac, un mondo che agli inizi degli anni 2000 non se la passava di certo benissimo. Grazie a iPod i consumatori hanno realizzato come anche OS X fosse un’alternativa valida alla predominanza di Windows, con l’effetto diretto di un lieve aumento del market share di Cupertino nell’ambito desktop. Poi vi è stato lo stravolgimento dei Mac Intel, quelli che tutt’oggi vengono utilizzati: abbandonata l’architettura PPC per assumerne una completamente compatibile con gli standard di mercato, gli utenti hanno potuto affrontare le ansie dello switch con serenità. D’altronde, un Mac è ora in grado di far funzionare nativamente Windows e, fattore non da poco, di sfruttarlo in contemporanea proprio con OS X. E infine gli iDevice, con la consacrazione finale del marchio californiano. Una consacrazione che è confermata anche dalla statistica: a inizio degli anni 2000 il rapporto tra Mac e PC Windows era fermo a 56 a 1. Oggi raggiunge i 18 a 1: un bel recupero, per un computer considerato “di nicchia”.