C’è un nuovo tifo di WiFi nell’aria. Il suo nome è Fast Basic Service Set Transition, (tecnicamente 802.11r), è in cantiere ormai da un quadriennio ed ora l’approvazione dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) lo rende realtà a tutti gli effetti.
Gli standard riguardanti la connettività wireless sono già molti, ma ognuno caratterizza un aspetto specifico della tecnologia adeguandone la variabilità alle diverse condizioni ambientali in cui si va ad operare. Il nuovo 802.11r ha una caratteristica portante su tutte: il basso tempo di delay nel passaggio da un access point ad un altro (50 millisecondi, tempo sufficiente per non far cadere una telefonata Voice over IP: le reti attuali si fermano a 100 millisecondi, vanificando la chiamata a causa del tempo di delay eccessivo). Il Fast Basic Service Set Transition, insomma, permette una sorta di roaming con tempistiche accettabili anche nel tribolato mondo della telefonia in rete, promessa del web che nella realtà mobile ad oggi non ha trovato ancora risposte confortanti.
Difficile ora prevedere i tempi necessari per un’adozione su larga scala del nuovo protocollo. Certo è che l’802.11r troverà immediata utilità nel mondo del VoIP, ove i tempi di latenza tra celle diverse potrebbero far la differenza per un uso su vasta scala della telefonia tramite la rete in mobilità. Inevitabilmente per il concretizzarsi della cosa v’è un aspetto ulteriore da tenere in considerazione: la diffusione di device compatibili e la capacità di creare network adeguati a basso costo per stimolare il moltiplicarsi delle opportunità di mercato (il quale dovrebbe in proiezione assumere spiccato orientamento enterprise).