IFA 2018: Huawei e la nuova generazione di chipset

In occasione dell'IFA 2018, Huawei ha presentato il nuovo Kirin 980, il primo SoC con doppia NPU e GPU Mali-G76: ecco in cosa consiste e cosa offre.
IFA 2018: Huawei e la nuova generazione di chipset
In occasione dell'IFA 2018, Huawei ha presentato il nuovo Kirin 980, il primo SoC con doppia NPU e GPU Mali-G76: ecco in cosa consiste e cosa offre.

All’IFA 2018 Huawei ha replicato l’annuncio dello scorso anno, presentando il nuovo System-on-Chip Kirin 980 che verrà installato sui nuovi Mate 20 che saranno presentati probabilmente a breve.

Quest’anno, però, il primo smartphone ad avere il nuovo SoC non sarà l’ultimo della serie Mate, ma probabilmente l’ultimo top di gamma di Honor, Magic 2. Oltre le naturali evoluzioni di prodotto che Huawei promette e consegna ormai da anni e che caratterizzano la forte crescita del brand di telecomunicazioni cinese, l’approccio è quello di sfruttare il più possibile il proprio punto di forza nei riguardi della produzione di SoC personalizzati.

A questo proposito, il nuovo Kirin 980 non solo propone incrementi nelle performance e nell’efficienza energetica (ci sono 6.9 miliardi di transistor in 1 centimetro quadrato, molti di più e in molto meno spazio rispetto al predecessore), ma raddoppia il numero di NPU, o Neural Processing Unit, per l’elaborazione di fino a 4500 immagini al minuto in tempo reale.

Huawei sta investendo molto in questo componente, e come già lo scorso anno il CEO Richard Yu accennava (e ha confermato quest’anno nel keynote all’IFA 2018), da quest’anno parte un ecosistema che girerà attorno allo sviluppo di applicazioni dedicate alla doppia NPU utilizzando i framework di Google Tensorflow e Tensorflow Lite. In linea con la filosofia “AI everywhere”, la doppia NPU migliora il riconoscimento degli oggetti nelle foto e nei video, promettendo quindi un migliore autofocus continuo e con una regolazione degli effetti automatica e specifica per ogni tipo di oggetto.

Kirin 980 introduce inoltre una variazione nella gestione dei processi tramite la Flex Scheduling Technology, che si può immaginare come un controllore dedicato che smista i processi spezzettati agli 8 core, inviando ai core più performanti solo i lavori più pesanti e lasciando tutti gli altri ai core ad alta efficienza energetica. Questo si traduce in un’aumento percepibile dell’autonomia, soprattutto quando lo smartphone viene stressato con multitasking e produttività intensa.

I numeri delle vendite di smartphone Huawei confermano solamente quello che già ci si aspettava:

A livello mondiale, 95 milioni di unità spedite nel primo trimestre, mentre nel secondo trimestre abbiamo superato Apple. A livello globale abbiamo quasi il 15% del market share, non contando ancora il mercato statunitense.
Abbiamo 10 milioni di Mate 10 e 10 milioni di P20 spediti dall’inizio delle vendite.

Con il lancio di Huawei P20 Pro abbiamo sfondato i 20 punti percentuali sul mercato degli smartphone nel segmento oltre i 600 euro.

E probabilmente i numeri saliranno ancora: il comparto fotografico degli smartphone Huawei è uno dei migliori sul mercato, le linea di prodotti soddisfa ogni tipo di utente e si fa apprezzare sempre di più nelle fasce più alte, rimanendo comunque sotto la fascia di prezzo altissima degli smartphone premium di Samsung e Apple.

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