Il 50% dei ragazzi britannici usa il P2P

Il 50% dei ragazzi britannici usa il P2P

Un ennesimo studio, stavolta effettuato dalla società britannica GSS, conferma quel che in molti sostengono da tempo: i teenager conoscono il P2P e non si fanno problemi a scaricare materiale illegalmente. L’indagine è stata effettuata su un campione di 800 studenti delle scuole secondarie del Regno Unito e, fra le altre cose, ha portato alla luce il fatto che circa la metà di essi usa abitualmente programmi per il file sharing.

Non solo. I ragazzi hanno anche ammesso di preferire i programmi P2P agli online store come iTunes, dimostrando di avere molto ben chiara la differenza fra lo scaricamento legale (e gratuito) e quello illegale.

Sono dati che indubbiamente allarmeranno i detrattori del P2P, anche perché, non va dimenticato, nelle reti di file sharing si trovano cose ben più nocive degli MP3, dai filmati pornografici ai programmi malevoli. Infatti, la GSS è un’azienda che lavora proprio nel campo della sicurezza informatica e la loro statistica serve soprattutto a mettere in guardia privati e aziende sui “pericoli della rete”:

Il 20% degli alunni ha confessato di aver avuto i propri PC infettati dai virus dopo aver usato programmi P2P [e] i genitori diffondono involontariamente tali virus nei loro computer di lavoro attraverso email e media rimovibili (come CD-ROM o penne USB).

Secondo Janko Roettgers di P2P Blog affermazioni come questa non sono altro che un tentativo da parte della GSS di portare acqua al proprio mulino, un avvertimento su ciò che potrebbe succedere se non ci si affida ai loro prodotti. Ma al di là di tutto, l’indagine è comunque significativa di un processo, la diffusione del file sharing, che sembra inarrestabile.

Due considerazioni:

  • se la metà dei ragazzini britannici ha ammesso di contravvenire alla legge sapendo di farlo, è lecito supporre che gli effettivi utilizzatori delle reti P2P siano in un numero ancor maggiore, ma non vogliano confessarlo temendo di mettersi nei guai. Il 50% è quindi una percentuale che deve considerarsi arrotondata per difetto;
  • secondo la ricerca, installare un programma per il file sharing è un’azione che richiede “un alto livello di conoscenza informatica”. Un’affermazione in netto contrasto con quanto vanno predicando gli anti-P2P, secondo i quali scaricare file illegalmente è la cosa più semplice del mondo. Probabilmente la verità sta nel mezzo: installare e configurare eMule, tanto per fare un esempio, è piuttosto difficile per un utente alle prime armi, ma, una volta che si riesce a farlo funzionare, trovare quello che si cerca è, per l’appunto, “un gioco da ragazzi”.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti