Il noto rapper 50 Cent, o meglio Curtis James Jackson III, che ha prestato anche il suo volto per un gioco della PSP, ha rilasciato un’intervista nella quale ha spezzato una lancia a favore del P2P.
Nell’intervista ha sostenuto che bisogna cercare di capire che il P2P non da alcun fastidio agli artisti e non li danneggia. L’intervista è stata rilasciata a TorrentFreak che ha chiesto al cantante come se la cava la sua etichetta G-Unit Records nell’era del P2P.
L’intervistato ha risposto che le cose non vanno molto bene e che gli artisti devono adattarsi se non vogliono morire. Più di ogni altro il genere hip pop, che sopravvive grazie all’audience giovanile e che riguarda una fascia di mercato che abbraccia le innovazioni molto più in fretta di quanto non faccia il jazz o la musica classica.
Il cantante fa parte di quella schiera di artisti che non condanna il P2P e che, invece, vede in esso un canale aperto per comunicare di più con i propri fan ed adattarsi al cambiamento. 50 Cent rincara la dose affermando che il cantante dovrebbe essere gestito a 360 gradi massimizzando i profitti attraverso i concerti ed il marketing che vi ruota intorno e il P2P può essere una strada giusta.
Termina l’intervista con un’altra affermazione shock che riportiamo fedelmente:
Il vero problema degli artisti è che non vengono seguiti come avveniva prima del file sharing, oggi gli artisti imparano a spacciare suonerie piuttosto che canzoni, l’industria non capisce il vero valore artistico di un pezzo.