L’idea di pagare attraverso Sms e con il cellullare non è poi così recente, già da tempo esistono realtà, anche in Italia, che permettono questo metodo di pagamento.
A Milano, per esempio, l’azienda dei trasporti pubblici ATM offre la possibilità di pagare via SMS i parcheggi con le strisce blu: si acquista un kit che comprende anche del credito da usare per la sosta e invia al centro servizi dell’azienda un SMS che contiene il PIN personale, l’orario di sosta e il codice relativo all’area di parcheggio.
OneBip è una soluzione (a breve disponibile anche in Italia) che consente di effettuare transazioni e pagamenti attraverso il credito telefonico senza possedere necessariamente una carta di credito: si tratta del mercato dei “micropagamenti” ovvero quelle cifre inferiori ai 10 euro circa. La comodità di presentare uno storico degli acquisti e monitorare le spese online è da considerare uno degli aspetti positivi di servizi come OneBip.
Kushcash, invece, consente di inviare e ricevere pagamenti proprio attraverso il cellullare quasi come fosse un moderno portafoglio.
Ma questo metodo di pagamento è davvero utile per il futuro? Come inquadrare questi pagamenti dentro la sfera del web e sopratutto del 2.0?