Il CES ci ha mostrato il futuro della tv

Il CES ci ha mostrato il futuro della tv

Lo si è detto in lungo e in largo che la vera novità del CES sono stati i molti televisori che implementano novità tecnologiche. Dopo l’abbuffata dell’HD, HD ready e Full HD, i driver dell’innovazione si stanno spostano (finalmente) sulla rete anche per il mondo delle tv.

Non solo applicazioni pronte per un uso internettiano della tv come quelle proposte da Yahoo, ma soprattutto sempre più modelli di televisori che per collegarsi ad internet non hanno bisogno di un set top box, come già Sony propone da tempo con il suo Bravia. Sempre di più infatti i contenuti vengono deviati in rete, sempre di più gli studi e i network approntano soluzioni indipendenti per portare i medesimi programmi che vanno in tv sulla rete e dunque sempre di più la televisione vuole ricevere quei contenuti. È la storia della montagna e di Maometto.

E non sono da meno i servizi di videonoleggio come Netflix che, sebbene non utilizzabili dall’Italia, ci annunciano come sarà il nostro futuro. Proprio Netflix infatti andrà direttamente su alcuni modelli di LG direttamente in alta definizione e non è difficile immaginare così il futuro del videonoleggio.

Continuano sempre ad essere proposti strumenti che collegano pc e televisori e gli stessi computer (solitamente i portatili) sono sempre più predisposti alla funzione. Ma con tutta probabilità la soluzione sarà la medesima che si è presentata per i telefoni cellulari: un aumento esponenziale della potenza di calcolo che trasformi anche i televisori in piccoli computer in grado di accedere al grande sistema operativo che sarà la rete. I già citati widget di Yahoo sarebbero in questo caso in linea.

In realtà la fruizione di internet via televisore è qualcosa che abbiamo già visto fallire (e sonoramente) ma stavolta sarebbe radicalmente diverso, perchè la tv non sarebbe uno strumento per navigare, stavolta sarebbero i soliti contenuti televisivi (arricchiti) ad arrivare usando la rete invece che l’etere o la parabola, in modo da consentire un’interazione diversa e dinamiche differenti. Ma solo sulla base di quei soliti contenuti di successo si può ipotizzare una distribuzione via rete che dia spazio (come tipico di internet) anche ad altri contenuti più di nicchia.

La prossima novità? È dietro l’angolo ed ha 3 dimensioni.

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