Le nubi del cloud computing nel cielo Azure di Microsoft. Il panorama che si vede dalla Microsoft Worldwide Partner Conference 2009 (WPC) di New Orleans è questo, con il gruppo di Redmond pronto ad ufficializzare ogni dettaglio sulla nuova creatura del gruppo. Prima Office 2010, ora Azure: l’offerta Microsoft si è decisamente estesa verso il Web ed in questo cambiamento l’impronta di Ray Ozzie è evidente.
La piattaforma Azure è una sorta di sistema operativo residente nell’area del cloud computing.
Così definisce Azure il blog del team MSDN Italia: «è il kernel di una nuova piattoforma Microsoft, che implementa un sistema operativo “on the cloud”. Windows Azure offre servizi per lo sviluppo, per l’hosting e la gestione delle applicazioni che vi gireranno. Il kernel, quindi, di un sistema operativo pensato per il “cloud”, pensato per operare e scalare su Internet. […] Offre le funzionalità di basso-livello di questo sistema operativo, come hosting, sicurezza, storage, elaborazione che sfrutta in modo nativo tecniche e hardware per la virtualizzazione ed infine un sistema di networking […] Un aspetto importante per gli sviluppatori .NET è che gli skill per sviluppare per Windows Azure, sono gli stessi che oggi usiamo per sviluppare in C#, Visual Basic.NET e C++».
Nel “cloud” Microsoft ha portato una piattaforma propria, lasciando agli utenti interessati l’esclusivo onere di sviluppare le proprie applicazioni traendovi possibilmente lucro relativo. Per Microsoft l’interesse è semplicemente nell’uso che gli utenti faranno della piattaforma, ottenendo infatti ricavi tramite tariffe “a consumo” che permettono di accedere ad Azure senza alcun costo iniziale. La piattaforma è unica e trina: Windows Azure, SQL Azure e .NET Services rappresentano un meccanismo organico a disposizione degli sviluppatori.
Nel cloud, insomma, Microsoft abbandona il sistema di licenze adottato nel mondo del software e propone un rapporto regolato in base al consumo delle risorse. I costi prevedono tariffe da 12 centesimi di dollaro per 1 ora di computing e 0.15 dollari mensili per 1 GB di storage (con un costo di 0.01 dollari ogni 10 mila trasmissioni di dati). Disponibile altresì l’accesso a 9.99 dollari mensili e una business edition da 99.99 dollari comprensiva di database da più di 10 GB.
Azure sarà disponibile a partire dal prossimo Novembre ed entro la prima metà del 2010 si conta di estendere l’accesso alla piattaforma in tutto il mondo. Microsoft confida molto nella qualità della propria infrastruttura: oltre ad un prezzario considerato altamente concorrenziale (il riferimento è Amazon), il gruppo promette anche una restituzione del dovuto nel caso in cui la raggiungibilità di Azure non fosse di almeno del 99% del tempo (al di sotto di questa soglia Microsoft restituirà il 25% della tariffa): una promessa importante, poiché sull’affidabilità il progetto si gioca gran parte del proprio successo nel lungo periodo.
Il sito ufficiale predisposto da Microsoft è una miniera di informazioni: la completezza del progetto è evidente dalla profondità dei dettagli forniti. Si va dalla contestualizzazione di Azure alle indicazioni per gli sviluppatori, dalla guida ai vari servizi fino al Software Developer Kit per iniziare i lavori. Microsoft dovrà infatti anzitutto informare: il concetto del cloud computing non è ancora stato metabolizzato da gran parte della community e solo ora il concetto di piattaforma di servizi inizierà a farsi largo tra la massa. Microsoft sviluppa Azure ormai da mesi «per costruire innovative soluzioni e raccogliere nuove entrate».
Azure è destinato a diventare un elemento fondamentale dell’ecosistema Microsoft dei prossimi anni: quel che il gruppo semina ora, lo raccoglierà nel momento in cui il software inizierà a perdere smalto in favore dei servizi online.