Nicholas Negroponte l’ha sempre detto e anche dimostrato con i fatti, il suo progetto di laptop da 100 dollari e la proposta della possibilità per un’informatica low cost sono un progetto umanitario, fondato sull’idea che si possano aiutare i paesi del terzo mondo formando i loro bambini con le tecnologie moderne. Intel invece non ha mai fatto mistero che il suo computer low cost, il Classmate, è un progetto commerciale rivolto al medesimo target di Negroponte che se incidentalmente fa del bene è tanto di guadagnato. Dunque la concorrenza tra i due è qualcosa che il secondo dà per scontata ma fa imbestialire il primo.
Non stupisce quindi che in piena logica commerciale Intel abbia deciso di dare in licenza le specifiche del suo Classmate a diversi produttori locali in modo da affiancare al suo anche altri pc low cost basati su quell’architettura, prodotti nelle diverse nazioni e commercializzati con altri marchi.
Il primo sembra essere il MiLeap X, un portatile indiano della HCL Infosystems in tutto e per tutto uguale al Classmate sia fuori che dentro. Conta poco poi che l’azienda indiana affermi che il suo computer sia molto diverso da quello Intel, in realtà si tratta solo di una customizzazione. Entrambi hanno uno schermo LCD da 7 pollici a risoluzione 800×480, processore Celeron-M 900 su chipset Intel 915GMS, 2Gb di memoria flash e WiFi. Il costo però è molto poco low, l’equivalente in rupie di 356 dollari.
Ma il guadagno è che affidando la produzione ad altre entità Intel potrebbe riuscire più rapidamente a raggiungere delle economie di scala che le consentano di massimizzare i profitti, proprio il problema che ad ora sta affliggendo l’OLPC di Negroponte.