2 click ogni 10.000 sono falsi. Lo 0.02% dei click, infatti, sarebbe parte di quel click fraud che nessun sistema automatico è in grado oggi di eliminare, ma che viene segnalato agli esperti di Mountain View direttamente dagli inserzionisti più attenti. Il numero è stato ufficializzato da Google dopo che da tempo l’utenza chiedeva riscontro al gruppo relativamente ai problemi ed ai sistemi che il conteggio dei click implicava nel contesto dei programmi di advertising Adwords.
Google ha elencato così tutta una serie di procedure consecutive con le quali i click vengono soppesati, valutati, filtrati ed, eventualmente, non conteggiati a seguito di azioni proattive di eliminazione prudente dei casi dubbi. Ogni dettaglio è stato reso noto da Shuman Ghosemajumder, responsabile “trust & safety” del motore di ricerca, da cui emerge peraltro la volontà di rendere quanto più trasparente possibile la procedura così da conquistare la fiducia totale di utenti ed investitori.
Google spiega che il livello dello 0.02% è relativamente costante, così come costante è il livello medio dei click non validi (non solo truffaldini, dunque, ma anche frutto di errori e cause accidentali), identificabile in circa il 10% del totale (quantità che finisce tra le trame dei processi sequenziali di filtro, in cui l’analisi digitale esclude completamente ogni tipo di intervento umano). Lo «sforzo ragionevole» promesso tempo fa, dunque, avrebbe portato a questo margine di difetto oggi sotto l’analisi di gruppi di ricerca pronti a garantire la persistenza di una situazione decisamente più grave.
Le maggiori critiche al report Google (peraltro il più completo mai diramato in precedenza sull’argomento) sono relative al fatto che lo 0.02% è frutto delle segnalazioni dei pochi inserzionisti attenti alla propria spesa e consci della possibilità di riportare eventuali click sospetti agli apparati di controllo del servizio. Per ignoranza o mancato impegno, però, molti click palesemente non validi non sarebbero mai segnalati, il che renderebbe lo 0.02% un dato virtuale e destinato a proiettare una situazione reale decisamente meno positiva. Per questo motivo la richiesta diffusa verso Google è quella di una maggiore informazione sul problema e sulla messa in pratica di sistemi di notifica più rapidi e semplici, alla portata dell’interesse di qualunque inserzionista.