Il CNR porta i tesori dell'Iraq online

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha da poco presentato un nuovo portale concepito per compiere una visita virtuale del Museo Nazionale Iracheno. Il sito web offre informazioni e contenuti multimediali sul patrimonio storico e artistico dell'Iraq
Il CNR porta i tesori dell'Iraq online
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha da poco presentato un nuovo portale concepito per compiere una visita virtuale del Museo Nazionale Iracheno. Il sito web offre informazioni e contenuti multimediali sul patrimonio storico e artistico dell'Iraq

Baghdad non è solo uno scenario devastato da una guerra annosa e apparentemente senza fine. La capitale dell’Iraq racchiude in sé alcune delle più importanti testimonianze delle civiltà che in un passato ormai remoto popolarono le terre della Mesopotamia. Il Museo Nazionale Iracheno, che sorge all’interno della città, raccoglie diverse migliaia di preziosi reperti risalenti anche a seimila anni fa. Uno scrigno di storia e arte oggetto di una approfondita opera di recupero, cui partecipa anche l’Italia, per restituire all’Iraq e al mondo intero le testimonianze del suo passato.

In attesa della completa riapertura del Museo, messo a dura prova dal conflitto iniziato nel 2003 con l’invasione da parte degli Stati Uniti, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha realizzato un intero sito web per consentire agli utenti della Rete di compiere un viaggio virtuale tra le sale e i reperti non ancora accessibili del Museo Nazionale Iracheno. Un progetto molto ambizioso promosso nel 2005 dall’allora ministro degli Esteri Gianfranco Fini, che si adoperò per assicurare la tutela del patrimonio storico e artistico dell’istituzione museale irachena e che ha accolto con favore i primi risultati prodotti online dal CNR.

«Un Paese come l’Iraq, che si è dovuto cimentare con il problema di tenere a battesimo una democrazia, ha dovuto necessariamente avere un’identità culturale che facesse in qualche modo da mastice, che fosse un punto di riferimento per le varie componenti della società irachena. Se c’è una forte identità culturale, si può cercare di fare emergere ciò che unisce, se non c’è, diventa più difficile far nascere la democrazia» ha dichiarato Fini, oggi presidente della Camera dei Deputati.

Anche l’attuale ministro degli Esteri Franco Frattini ha sottolineato l’importanza del progetto online del CNR: «La presentazione del museo virtuale di Baghdad, conferma l’impegno dell’Italia in favore della ricostruzione irachena e del recupero del patrimonio artistico e culturale di un Paese che è stato culla della civiltà. Presentiamo oggi con viva soddisfazione i risultati di una iniziativa che, nel riannodare le fila della cooperazione culturale, permette all’Italia di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale attraverso la stabilizzazione di un Paese come l’Iraq, essenziale per gli equilibri non solo nell’area del Golfo».

Il sito web, realizzato in italiano, inglese e arabo, sfrutta le potenzialità delle piattaforme Flash e QuickTime per offrire agli utenti un buon livello di interattività. La visita virtuale al Museo consente di consultare otto differenti sale, ciascuna dedicata a un preciso periodo storico dalla preistoria all’affermarsi dell’Islam, passando attraverso le testimonianze dei Sumeri, dei Babilonesi e degli Assiri. Ogni sala virtuale offre la possibilità di visualizzare una attenta selezione di reperti, corredati da schede dettagliate, immagini e una serie di validi filmati per comprendere meglio la natura e la storia del singolo reperto.

Alcuni pannelli offrono invece un inquadramento più generale sul periodo storico e l’area geografica nella quale furono ritrovati i reperti. Non mancano infine alcuni modelli virtuali realizzati in 3D – grazie a una scansione con laser scanner – per consentire agli utenti di visualizzare e comprendere pianta e struttura di alcuni palazzi storici della regione e di altri importanti oggetti. Il museo virtuale raccoglie al momento circa 70 reperti, 40 dei quali ricostruiti anche in tre dimensioni e oltre 20 filmati e 18 elaborazioni cartografiche sui principali siti archeologici dell’Iraq.

La scelta di realizzare il sito web in italiano, inglese e arabo potrebbe avvicinare un alto numero di utenti, segnando un importante passo avanti per slegare l’Iraq e Baghdad dalla sola immagine di scenario di guerra. L’impegno dell’Italia non si limita comunque al solo portale, gli esperti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali continuano a lavorare sul territorio e hanno già reso possibile la riapertura di parte del grande complesso del Museo Nazionale Iracheno. Una vittoria sul campo ottenuta, per una volta, con le sole armi della cultura e della condivisione del sapere.

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