Il colpo di reni di Napster

Quasi sacrificato nella battaglia tra Microsoft ed Apple per il controllo del Digital Right Management, Napster sfodera ora una reazione d'orgoglio che fa schizzare il titolo in borsa con ampie aspettative per il futuro: aumentano iscritti e introiti
Il colpo di reni di Napster
Quasi sacrificato nella battaglia tra Microsoft ed Apple per il controllo del Digital Right Management, Napster sfodera ora una reazione d'orgoglio che fa schizzare il titolo in borsa con ampie aspettative per il futuro: aumentano iscritti e introiti

Napster, il vecchio servizio P2P sradicato dalle major per farlo diventare un music store legale, sembra voler uscire dal momento più buio e con un colpo di reni annuncia un momento di grande crescita. Dato per sconfitto nella difficile battaglia contro iTunes (soprattutto contro il modello interpretato dallo stesso iTunes, specularmente diverso a quello del concorrente di proprietà Roxio), Napster ha vissuto nelle ultime ore un balzo in borsa pari ad oltre il 15% (0.51$).

Il tutto va addebitato alla comunicazione secondo cui gli iscritti al servizio sarebbero in forte aumento: le aspettative di 573.000 utenti a fine trimestre sono state ampiamente superate (600.000) e ciò ha implicato nuove rosee attese per il futuro. Secondo quanto riportato da Reuters «per il quarto trimestre concluso al 31 marzo, la società ha annunciato oltre 26 milioni di dollari di profitti con una perdita netta “sostanzialmente più contenuta” rispetto alle precedenti previsioni».

L’insuccesso dell’offensiva anti-iTunes ha causato momenti concitati nei mesi passati in quanto un fervente scaricabarile aveva preso corpo tra Microsoft, i music store correlati al mondo Windows Media ed i produttori di player legati allo stesso canovaccio. Ora Napster torna a sorridere e nei prossimi mesi potrebbe essere lanciato un nuovo modello di business basato sulla pubblicità, terza alternativa rispetto agli attuali introiti a canone ed alla classica vendita dei brani in stile iTunes.

Le aspettative sono alte. La quotazione in borsa rimane al momento sui 4 dollari, ma un giudizio di “outperform” spinge le previsioni fino a 6 dollari in prospettiva. Le attuali vertenze pendenti di iTunes e le voci sul music store di casa Google (accreditato addirittura di un potenziale accordo proprio con Napster) potranno presumibilmente dire qualcosa di più circa le reali direttive che il mercato interpreterà nei prossimi mesi.

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