A fine settembre fece discutere la proposta di Carlo De Benedetti (Presidente L’Espresso) di tassare le connessioni Internet per venire in aiuto alla tradizionale editoria cartacea, che attualmente sta attraversando un momento di crisi, anche a causa della sempre maggiore attenzione riservata dai lettori a quotidiani online, blog e social network.
Il modo di fare informazione è senza dubbio cambiato e un settore sta navigando in cattivo acque, ma è giusto aiutarlo prelevando denaro da un altro mercato, quello dei provider, anch’esso in difficoltà?
Questa è una delle domande che Giacomo Dotta ha posto a Viviane Reding, Commissario Europeo per la Società dei Media e dell’Innovazione, all’interno dell’intervista pubblicata in esclusiva sulle pagine di Webnews.
Secondo la Reding, che il processo di transizione verso i nuovi modelli di business debba essere sostenuto attraverso finanziamenti pubblici è una questione che spetta affrontare ai singoli governi nazionali. Ciò nonostante, il Commissario puntualizza che a livello europeo si avverte il bisogno di specifiche regole su consumatori e competizione, basate su tre principi chiave.
- assicurare che la creatività sia riconosciuta al creatore, a chi ne detiene i diritti e la diversità culturale europea possa prosperare nel mondo digitale;
- dare ai consumatori modi legali e con prezzi trasparenti per accedere ad un ampio range di contenuti attraverso le reti digitali ovunque, in qualsiasi momento;
- promuovere parità di condizioni per i nuovi modelli di business e per soluzioni innovative per la distribuzione dei contenuti creativi in tutta l’UE.
Detto ciò, la Reding intravede in questa sorta di metamorfosi dell’informazione una ghiotta opportunità da sfruttare, anziché un ostacolo invalicabile per l’industria dell’editoria tradizionale.
È vero che il settore dell’editoria sta sperimentando una perdita di entrate dovuta ad una diminuzione delle vendite durante questi difficili momenti per l’economia.
Comunque, le entrate della pubblicità su Internet stanno aumentando costantemente e qui possiamo vedere una volta di più il potenziale digitale. In futuro speriamo di vedere lo sviluppo di nuovi modelli di business per le notizie online.
Infine, pronunciandosi in merito alla proposta di De Benedetti, questo è il parere del Commissario Europeo.
Abbiamo bisogno di valutare attentamente l’imposizione di nuovi oneri finanziari sull’accesso a Internet. Secondo l’ultimo report European Digital Competitiveness, solo il 35% degli italiani usa Internet ogni giorno contro una media del 43% in Europa. Nello stesso anno, solo il 17% degli italiani ha letto notizie sui giornali online.
Queste cifre indicano che sia meglio evitare ogni misura che possa ostacolare, direttamente o indirettamente, l’uso di Internet in Italia.