L’indagine è rimasta per qualche tempo in sospeso, proveniente dall’estero ed in timida valutazione da parte dei media. Suona strana, infatti, una ricerca che sottolinea il rischio infortuni che può comportare la presenza di un pc su di una scrivania, soprattutto se al monitor vengono associati rischi di contusione. Alla fin fine una nota dell’Agi ed la riproposizione da parte di alcuni grandi nomi dell’editoria generalista ha fatto “sfondare” la notizia: i computer sono un pericolo, e non è solo questione di malware e virus.
Fonte ufficiale della ricerca è il >Center for Injury Research and Policy, del Research Institute del Nationwide Children’s Hospital e dell’Ohio State University College of Medicine di Columbus. Spiega l’Agi: «Gli infortuni causati dal computer sono in rapido aumento, e non si tratta solo di disagi dati dall’uso a lungo termine. I casi di infortunio grave a causa del computer registrati negli Stati Uniti, tra il 1994 e il 2006, sono stati oltre 78.000, il 93 per cento dei quali è avvenuto tra le mura domestiche. Mentre si era già a conoscenza dell’aumento di dolori alla schiena, visione offuscata e sindrome del tunnel carpale in chi usa spesso il personal computer, una nuova ricerca rivela che anche gli infortuni più gravi come traumi e cadute sono in aumento, sopratutto tra i più giovani».
Non si tratta, quindi, di problemi alla vista o danni da movimento ripetuto, né problemi derivanti dalla postura o da una continuata esposizione a qualsivoglia radiazione: «Gli infortuni più comuni sono quelli associati al monitor: sembrano essere in diminuzione da quando i pesanti monitor a tubo catodico sono stati rimpiazzati dai più leggeri schermi a LCD. Altri infortuni comuni sono inciampare nei cavi e nelle attrezzature lasciate a terra, urti agli arti e ferite alla testa per cadute sulle attrezzature, apparecchi che cascano addosso perchè non ben fissati».
I bambini sarebbero vittime comuni per questo tipo di infortuni: inciampare in un cavo o “appendersi” ad un monitor possono diventare manovre estremamente pericolose. L’originalità della ricerca, a prescindere dai dati, ha il merito di evidenziare un elemento spesso non considerato nella progettazione ergonomica delle abitazioni, ove il computer ha ormai una postazione sua e dove cavi e monitor diventano oggetti d’arredo comuni e centrali nell’uso quotidiano. «I tipi di computer, come sono disposti, e l’arredamento delle sale dove si trovano: tutti questi fattori dovranno essere analizzati per studiare delle strategie di corretto utilizzo in modo da evitare questo tipo di infortuni»: parola di Lara B. McKenzie, autrice della ricerca.