Gli enti locali devono trovare ogni giorno le soluzioni migliori per far quadrare il bilancio. L’obiettivo si può ottenere aumentando le tasse o riducendo le spese. Questa seconda strada è stata scelta dal comune di Udine, che ha deciso di avviare una “spending review” ai danni di Microsoft. A partire da dicembre, sui nuovi computer verrà installata OpenOffice. Lo switch verso l’open source proseguirà anche nei prossimi anni. In totale è previsto un risparmio di 360.000 euro, ovvero circa 400 euro di licenza per ognuno dei 900 computer utilizzati.
Il Piano esecutivo di gestione 2014 prevede per i servizi informativi e telematici l’acquisto di 80 PC, entro fine anno, che andranno a sostituire le vecchie macchine sulle quali è installato Office 2000. L’assessore all’innovazione, Gabriele Giacomini, sottolinea che l’obiettivo non è solo ridurre i costi, ma anche ottenere aggiornamenti regolari. La suite Microsoft, infatti, non è più supportata, mentre OpenOffice consente di lavorare sempre con le ultime versioni. Gli impiegati che riceveranno i nuovi computer verranno preventivamente “addestrati” da personale interno (quindi a costo zero), che illustrerà le differenze tra i due software.
La transizione da Office ad OpenOffice sarà velocizzata dal fatto che verrà utilizzato OpenOffice Writer per la scrittura delle delibere del consiglio comunale, quindi circa 400 dipendenti saranno praticamente obbligati a familiarizzare con la nuova applicazione. Sebbene non sia stata fissata una timeline per il completamento del progetto, dal prossimo anno è previsto l’avvio di una sperimentazione con PC basati su Linux. Anche Windows potrebbe quindi avere i giorni contati.
Il passaggio ad un sistema operativo open source era già stato tentato in passato, ma poi è stato abbandonato, in quanto era quasi tutto basato su applicazioni proprietarie. La settimana scorsa, anche il comune di Torino ha deciso di abbandonare Microsoft, sostituendo Windows XP con Ubuntu. In questo caso, il risparmio ammonta a 6 milioni di euro per 5 anni.