La notizia rischia di generare accesissime polemiche, soprattutto fra gli utenti che da sempre bisticciano in Rete sull’interminabile lotta tra Linux, Windows e Mac. Ma a quanto pare Miguel de Icaza, developer messicano noto per aver avviato il progetto GNOME e per aver contribuito a Mono, ha definitivamente abbandonato Linux per passare a Mac. È lo stesso sviluppatore ad annunciarlo sul suo blog personale.
«La frammentazione di Linux come piattaforma, le molteplici distribuzioni incompatibili e le incompatibilità tra le versioni della stessa distro, sono state per me come Three Mile Island o Chernobyl. Senza accorgermene, ho smesso di accendere lo schermo della mia macchina Linux nel 2012. Quando mi sono trasferito in un nuovo appartamento nell’ottobre del 2012, non mi sono nemmeno preoccupato di ricollegare il computer e, a oggi, non l’ho ancora fatto.»
Per capire perché Miguel de Icaza abbia deciso di lasciare il mondo di Linux, bisogna suddividere la sua esperienza in sistemi operativi tra la sua figura pubblica di developer e l’utilizzo privato del computer. Probabilmente Miguel continuerà a farsi portavoce delle istanze – ma anche dei limiti – di Linux, una piattaforma su cui ha investito molto. Ma dal punto di vista dell’utente domestico, un sistema operativo come OS X risulta più versatile, funzionale, affidabile e privo di stress. Lo spiega lo stesso intervento sul blog:
«Per un viaggio in Brasile, all’incirca nel 2008, ho deciso di portare con me soltanto un Mac per imparare a convivere con il SO da utente, non solo come developer.
Dal punto di vista del computer, le tre settimane di vacanza si sono dimostrate davvero rilassanti. La macchina si è sospesa e riavviata senza alcun problema, il WiFi ha funzionato, l’audio non ha smesso di funzionare. Ho passato tre settimane senza dover ricompilare il kernel per aggiustare questo e quello, senza combattere con i driver grafici e senza dover convivere con la bizzarra e casuale degradazione della velocità di cui ha sempre sofferto il mio ThinkPad.»
Da allora, nonostante in Novel e genericamente in ambito professionale usasse Linux, come utente Miguel si è pienamente convertito al Mac. E, quando deve consigliare un computer a un utente singolo o regalare una macchina a un amico, la scelta ricade sempre sulla Mela morsicata. Difficile dire si tratti di un “tradimento”, così come nelle ultime ore si legge dai commenti piccati di alcuni utenti sui social network, piuttosto una constatazione di come Linux non sia ancora un sistema operativo alla portata di tutti, soprattutto dell’utenza dai grandi numeri desiderosa di avere un’esperienza d’utilizzo assolutamente priva di stress. E questo perché, per stessa ammissione del padre di GNOME, «Linux non è mai riuscito a superare l’abisso del desktop».