Il suo primo messaggio è stato “Hello everyone! I’m on Twitter, and this is my first tweet.”. Niente di trascendentale, se non fosse che l’autore è Dimitri Medvedev e l’ha scritto con un account del Cremlino.
Anche il presidente della Russia ha deciso di comunicare con il mondo con il celebre cinguettio del Web. Una decisione presa durante una visita alla Silicon Valley, della quale il presidente, come scopriamo leggendo i tweet, invidia molte cose.
L’asset più grande della Silicon Valley è la comunicazione. Le persone discutono del loro lavoro, non di inezie. La Russia trarrebbe giovamento da questo tipo di organizzazione.
Sembrano lontani anni luce le spie della guerra fredda, i telefoni rossi, il rischio nucleare. L’orso russo e l’aquila americana vogliono contattarsi in una frazione di secondo? Che problema c’è: possono twittarsi.
Il primo iscritto all’account, infatti, è il presidente USA, Barack Obama, al quale stanno seguendo di ora in ora altri leaders politici mondiali.
Con questo social network Medvedev pare trovarsi molto bene: i primi tweet sono dedicati all’annuncio della riapertura delle forniture di gas alla Bielorussia, oppure al favore con cui il presidente russo accoglie le compagnie americane decise a investire:
Questo dimostra come possiamo andare d’accordo su molto altro rispetto ai missili.
Durante la visita, Medvedev non ha resistito dal postare le foto dei suoi incontri nella Silicon Valley: qui nella sede di Twitter, qui invece con Steve Jobs negli uffici della Apple.
Insomma, pare essere nata una diplomazia 2.0. A cosa porterà non è lecito saperlo, ora. Ma forse, per quel vecchio telefono rosso è giunta l’ora della pensione.