Il binomio crimine-Internet è sempre più forte secondo l’Europol. Dal report pubblicato proprio dall’agenzia anticrimine dell’Unione Europea, infatti, emerge un quadro piuttosto chiaro: la grande Rete è divenuta lo strumento più utilizzato per l’organizzazione di attività criminali di ogni genere, in ogni luogo del mondo.
Trattasi non solo di crimini realizzati in Rete, quali ad esempio furti di identità o carte di credito, distribuzione di materiale protetto da copyright oppure di contenuti pedo-pornografici. Internet è ormai il covo di organizzazioni criminali operanti per strada, che sfruttano la possibilità di comunicare tramite gli strumenti presenti nel web in maniera sicura, organizzando così le proprie attività in pieno stile 2.0.
Il traffico di stupefacenti, ad esempio, vede nella grande Rete un importante mezzo per arricchire la propria filiera di produttori e spacciatori, con Olanda e Belgio nel ruolo di “centrali operative” dalle quali viene coordinata l’intera attività europea legata alla commercializzazione di droghe. Abbattendo le barriere geografiche, oltre a fornire un comodo canale di comunicazione, Internet rappresenta anche una sorgente cui attingere per reclutare nuovi corrieri, i quali secondo l’Europol in molti casi accetterebbero incarichi ottenuti in Rete per far fronte alla crisi economica degli ultimi anni.
Ma non solo: allo stesso modo il web permette di semplificare la ricerca di vittime da coinvolgere nel traffico di esseri umani, soprattutto bambini e adolescenti, adescabili tramite social network e servizi di messaggistica istantanea. In tal senso, è l’Italia a detenere il (triste) primato in questo settore, così come nel campo della distribuzione di materiale e denaro contraffatto. È noto poi che il web offra risorse talvolta impensabili ed ecco che all’elenco si aggiunge anche l’immigrazione clandestina, che nel tempo si è evoluta ed è approdata online.
Le attività criminali hanno dunque trovato in Internet un fondamentale mezzo per la propria espansione, potendo contare su mezzi in precedenza impossibili da ottenere, con la possibilità di comunicare con interlocutori localizzati in qualsiasi parte del globo, organizzando così i vari traffici dinanzi ad uno schermo. Il report dell’Europol verrà nei prossimi mesi sottoposto alla Commissione Europea, che cercherà di analizzare le cause del fenomeno e trovare un possibile rimedio capace di tamponare un trend che è in costante crescita.