Giornata drammatica per le azioni Tiscali. Il titolo non riesce a far prezzo a Piazza Affari, ove il precipizio è valutato in linea teorica a quota -45% senza tuttavia veder registrato alcuno scambio. Le cause sono da ricercarsi nella rottura definitiva con BSkyB: le trattative per la cessione degli asset inglesi non ha avuto seguito e così la fiducia sul titolo è caduta a livelli pericolosi.
Il rating che Milano Finanza consegna al titolo Tiscali è E+, un allarme rosso senza “se” e senza “ma”. E l’ultimo resoconto del consiglio di amministrazione dell’azienda sarda (pdf) non fa che confermare tali preoccupazioni: «A seguito del protrarsi delle negoziazioni con BSkyB per la cessione delle attività inglesi del Gruppo Tiscali e del mancato raggiungimento di un accordo, a causa del deterioramento del contesto di mercato in cui opera anche il potenziale acquirente, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto della sostanziale impossibilità a procedere nelle suddette trattative».
Stando così i fatti, un qualsivoglia accordo di cessione appare al momento poco ipotizzabile e la situazione economica non sembra giovare in alcun modo a tale possibilità. Il futuro, dunque, sarà progettato in un’ottica conservatrice, nella speranza di trovare i necessari accordi per evitare di soffocare il gruppo nei suoi stessi debiti: «il Consiglio ha valutato la necessità di predisporre un nuovo Piano Industriale ed un connesso Piano Finanziario che consentano al Gruppo di avviare un processo mirante alla ristrutturazione dell’indebitamento e volto a garantire l’equilibrio finanziario di lungo periodo. In considerazione di ciò e al fine di potere disporre del tempo necessario per la predisposizione di tali Piani, la Società intende chiedere ai principali istituti finanziatori di concedere un periodo di sospensione dei pagamenti di interessi, quote capitali e dei covenant finanziari, funzionale al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra […] La Società procederà a nominare a breve gli advisor industriali, finanziari e legali per la redazione del Piano Industriale e Finanziario ed a supporto del processo di rinegoziazione del debito».
A questo punto o Tiscali riesce a rinegoziare il debito, o altrimenti si aprirebbe un periodo estremamente problematico con il gruppo costretto in operazioni che, lungi dal rappresentare una opportunità, diventerebbero un mero salvagente. Secondo Citigroup, infatti, una soluzione “a spezzatino” sarebbe un’eventualità obbligata, anche se «crescono i timori che gli azionisti non sarebbero i principali beneficiari di tali dismissioni forzate» Il target price è ora spostato attorno agli 0.15 euro per azione.