Vuoi leggere il “Daily” e non hai iPad? Nessun problema. Neanche il tempo di godersi questa novità certamente importante dell’informazione online che il Web ha trovato un escamotage per rendere free ciò che nasce come contenuto a pagamento.
Mercoledì pomeriggio Rupert Murdoch presentava a New York il suo giornale esclusivamente pensato per il tablet della Apple, giovedì mattina un sito pubblicava un link ad un articolo del Daily, disponibile gratuitamente.
Il sito, The Daily Indexed, è stato creato dal giornalista e programmatore Andy Baio, che dall’altra parte degli USA, a Los Angeles, ha combinato questo scherzetto al magnate autraliano, in venti minuti.
Come? Molto semplice, lo spiega lui stesso nel suo blog:
“Dopo che un mio amico mi ha fatto notare come gli articoli del Daily sono disponibili online, visibili dai motori di ricerca, facilmente condivisibili su Facebook e Twitter, ma difficili da trovare perché non esiste una home page con un indice degli articoli, ho pensato che ci volesse qualcosa che aiutasse i lettori intenzionati a leggere articoli che non fossero del giorno stesso”.
In altri termini, anche se i contenuti sono assemblati all’interno del tablet, la versione web-based dei contenuti, disponibile sul sito ufficiale, con il sistema di Baio diventa anche facilmente catalogabile e visitabile. E tutti i giorni, evitando di pagare per leggere soltanto l’edizione quotidiana senza possibilità di ricerche di archivio.
Quel che si guadagna in termini di elencazione (ma anche di aggiornamento: si trova ogni giorno la copertina del nuovo numero), si perderà, questo è ovvio, in multimedialità. Ma a questo punto il gioco è svelato: “The Daily” non sta vendendo dei contenuti, che sono facilmente trovabili. Sta vendendo una esperienza, interattiva, sofisticata, tipica dell’iPad.
Alla conferenza stampa di mercoledì, il direttore Jesse Angelo è stato molto chiaro:
“Centinaia di milioni, miliardi di persone condividono contenuti sul Web, e vogliamo farne parte.”
Ma il Daily è allora da considerare un web journal gratis? A questa domanda la risposta di Murdoch è stata lapidaria: “no”.