Il dominio “.com” a cui potrebbe teoricamente far riferimento Wikileaks non è mai stato di proprietà di Assange o del suo team. Se il fenomeno Wikileaks ancora non fosse sufficientemente intriso di mistero e sorprese, quindi, ecco una nuova curiosità a stuzzicare quanti hanno apprezzato e seguito in questi mesi le avventure del Cablegate.
La segnalazione è giunta da Jimmy Wales, ideatore e promotore primo della Wikimedia Foundation e dell’enciclopedia Wikipedia, nel corso di una intervista alla BBC. Wales ha spiegato infatti l’origine dell’originale equivoco indicando la registrazione del dominio come una mossa difensiva: «si erano presentati come la “Wikipedia dei segreti”». Per evitare ogni problema di copyright, il team Wikia ha pertanto registrato Wikileaks.com ed un paio di altri domini (.net, .us), salvo poi acconsentire alla cessione degli stessi a Wikileaks quando è stato chiaro come non vi sarebbero stati possibili fraintendimenti.
A questo punto però interviene l’elemento “a sorpresa”: nonostante Wikia abbia formalmente ceduto i domini a Wikileaks, in realtà nessuno della controparte ha mai firmato il passaggio di proprietà. Il quale, pertanto, non è mai formalmente avvenuto.
Il dominio risultava in scadenza ad inizio 2011 e Jimmy Wales ha assicurato che non lo avrebbe rinnovato (confermando pertanto il disinteresse nel possesso di un dominio tanto scomodo ed ormai inutile ai fini per cui la registrazione era originariamente avvenuta). Un semplice WHOIS consente però ora di notare come il dominio sia stato rinnovato e la scadenza sia stata spostata al 2012. Chi possegga oggi la proprietà di Wikileaks.com, però, non è dato a sapersi: il rinnovo potrebbe infatti essere una misura automatica ed il dominio potrebbe ora essere nelle mani di GoDaddy. E se così fosse, difficilmente Assange riuscirebbe a farlo proprio senza ingerenze ostruzionistiche nell’affare da parte degli Stati Uniti.
La proprietà del dominio è tuttavia l’ultima delle preoccupazioni per il team di Assange (averne lasciata scadere la registrazione potrebbe essere quindi non un’ingenuità, ma semplice disinteresse). Il sito è infatti comunque raggiungibile da molti mirror e la disponibilità di un server attivo è ad oggi l’unico elemento davvero fondamentale per la sopravvivenza del sito.