Dopo i rumor dei giorni scorsi e le mezze smentite provenienti da Facebook, alla fine ecco arrivare le conferme attese: Facebook sta effettivamente lavorando per la commercializzazione di un telefonino proprio e le ipotesi elaborate da TechCrunch si confermano quindi in buona parte attendibili. Non solo uno, anzi, ma ben due: i “facebookfonini”, secondo quanto confermato da Bloomberg, arriveranno sul mercato europeo entro la prima metà del 2011 e sul mercato USA entro la seconda metà.
La conferma giunge direttamente da Mark Zuckerberg il quale offre in pasto a TechCrunch, con apposita intervista, gli elementi mancanti del puzzle. Il quadro è ora ricostruito per sommi capi: Facebook in effetti non sta costruendo un proprio telefono e nemmeno sta per sviluppare un nuovo sistema operativo. Semmai, il gruppo sta lavorando per mettere assieme i partner selezionati e generare così un prototipo nuovo ed incentrato completamente sul social network.
INQ è la scelta lato hardware. Una scelta logica ed obbligata, peraltro: logica, perchè da tempo il gruppo sviluppa telefoni pensati appositamente per le interazioni social in mobilità (basti ricordare l’INQ1 pensato nel 2009 per Facebook, eBay, Skype ed altri servizi); obbligata, perchè INQ ha tra la proprietà il nome di Li Ka-Shing, già importante investitore Facebook e pertanto ponte ideale per la collaborazione tra le due aziende.
Siccome lo sviluppo dal principio di un sistema operativo ad hoc è cosa impossibile, ed al tempo stesso le soluzioni proprietarie quali iOS sono perlopiù impenetrabili, Facebook avrebbe inoltre scelto Android come base su cui costruire la propria presenza mobile. Grazie ad Android, infatti, Facebook sarebbe in grado di sviluppare un software profondamente integrato nel telefono ed in grado di restituire davvero l’esperienza desiderata all’utente.
Si può immaginare un telefono che, anzitutto, necessita di semplice plugin per gestire i contatti e la rubrica. Gli aggiornamenti di stato andrebbero a sostituire o ad integrarsi con gli SMS, mentre gli scatti fotografici potrebbero finire automaticamente sul social network senza alcun login per l’upload. Le sinergie potrebbero giungere fino a Facebook Places dotando semplicemente il dispositivo di un sensore GPS e favorendo così la geolocalizzazione di ogni attività registrata. Timori per la privacy? Facebook sicuramente chiederà agli utenti qualcosa in cambio, ma al momento l’argomento non è ancora stato approfondito (ma non v’è dubbio che l’esordio dei facebookfonini solleverà debito polverone in tal senso).
Il telefono voluto da Facebook (nomenclatura e brand ancora tutti da inventare) potrebbe dunque essere un telefono radicalmente differente, in grado di far leva totalmente sulla connettività per ricreare l’esperienza mobile dell’utente partendo dal network. La clientela potenziale potrebbe essere vasta (FB conta mezzo miliardo di utenti attivi), ma su ciò Zuckerberg è chiaro: non si punta a stabilire una diretta concorrenza con l’iPhone o chi per esso, ma soltanto a creare una nicchia propria nel mercato mobile per affiancare un vero e proprio telefono alla semplice presenza delle applicazioni sulle piattaforme e sui marketplace altrui. Un qualcosa che va oltre l’App, quindi, e che permea a fondo le singole funzionalità del telefono per generare un filo diretto con il network per coloro i quali intendono trasformarlo nell’ombelico primo della propria socialità digitale.