Il governo britannico progetta la stangata

A latere di un accordo governativo con ISP e industria di cinema e musica ci sarebbe anche un meno ufficiale e meno noto documento che indica come "ragionevole riduzione" del file sharing la ragguardevole percentuale del 70-80% in meno rispetto ad oggi
Il governo britannico progetta la stangata
A latere di un accordo governativo con ISP e industria di cinema e musica ci sarebbe anche un meno ufficiale e meno noto documento che indica come "ragionevole riduzione" del file sharing la ragguardevole percentuale del 70-80% in meno rispetto ad oggi

Arrivano indiscrezioni scovate dal Guardian che parlano di un piano ufficialmente da tenersi segreto (ma già è fallito sotto tale aspetto) finalizzato a ridurre la pirateria britannica di musica e di film, che ad ora coinvolge circa 6 milioni e mezzo di persone, almeno dell’80%.

La prova di un simile piano è una lettera di Baronessa Vadera, il ministro degli affari britannico, a cui il giornale ha avuto accesso senza esserne autorizzato. Il documento sarebbe incentrato principalmente sull’accordo (noto a tutti) che il governo ha messo nero su bianco con gli ISP e l’industria musical/cinematografica.

L’accordo in questione prevede una riduzione della pirateria da realizzarsi in primo luogo inviando centinaia di migliaia di lettere di avvertimento a chi scarica illegalmente per metterli a conoscenza delle possibili conseguenza delle loro azioni, procedendo poi in caso di violazioni ripetute a sospendere l’account fino a che l’utente non si impegni in maniera scritta a non commettere più violazioni e infine, in caso di ulteriori violazioni, si procederebbe alla totale cancellazione dell’account.

In tal senso anche il recente accordo di BSkyB con Universal, sostengono al Guardian, potrebbe essere al tempo stesso una conferma e un esempio di un simile modo di agire e dell’adesione delle principali aziende coinvolte nel business alla linea governativa.

Ma la notizia ottenuta in esclusiva dal Guardian recuperando la suddetta lettera è appunto che tale riduzione della pirateria secondo il governo dovrebbe aggirarsi intorno all’80% nel giro di due o tre anni, nonostante la cifra specifica ufficialmente non faccia parte dell’accordo firmato dalle parti in causa.

Questi i passaggi fondamentali del documento emerso: «Nonostante questa lettera non abbia effetto sull’accordo stretto, che rimane vincolato ai propri termini già espressi, serve ad assicurarsi che tutti i firmatari abbiano le medesime aspettative […] Io considererò la riduzione come significativa se sarà riuscita ad abbassare il numero di persone che fanno uso di filesharing illegalmente nel Regno Unito di ben più del 50%, possibilmente del 70-80%. Per raggiungere tale obiettivo il lavoro deve iniziare immediatamente senza attendere la legislazione in materia».

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti