Il governo francese dichiara guerra allo spam

Con il lancio della piattaforma Signal Spam il governo francese crea un database pubblico di posta indesiderata, utilizzabile da qualsiasi provider, con l'obiettivo di aumentare la lotta alla posta indesiderata
Il governo francese dichiara guerra allo spam
Con il lancio della piattaforma Signal Spam il governo francese crea un database pubblico di posta indesiderata, utilizzabile da qualsiasi provider, con l'obiettivo di aumentare la lotta alla posta indesiderata

E’ stato lanciato dal governo francese Signal Spam, una piattaforma anti-spam che si occuperà di coordinare gli sforzi per prevenire l’aumento della posta indesiderata funzionando da collettore per le segnalazioni degli utenti.

Ci sono diversi modi per aiutare Signal Spam a fare il suo lavoro: si può copiare e incollare il contenuto delle mail ricevute (che si ritiene essere spam) in un apposito form sul sito, oppure le si può direttamente inoltrare, o ancora si può scaricare una piccola plug-in per il software di posta utilizzato (da Outlook versioni 2003 e 2007 a Thunderbird) che aggiunge un bottone apposito. Una volta ricevute le segnalazioni, Signal Spam le processa e stabilisce che si tratta di materiale categorizzabile come posta indesiderata, quindi aggiunge il nome del mittente e i dati del messaggio al suo database (la cosìdetta blacklist, un elenco di mittenti e titoli di mail da filtrare che ogni server o client di posta può decidere di adottare per prevenire il recapito di posta indesiderata) che sarà disponibile per tutti gli Internet Provider.

Tecnicamente la piattaforma al momento può ricevere fino ad un milione di messaggi al giorno, stando a quanto dichiarato dal membro dello staff Francis Bouvier a 01net, e nei mesi a venire potrà essere inglobato anche in webclient quali Hotmail, Yahoo! e Gmail.

Oltre al lavoro di controllo e catalogazione, Signal Spam ha anche una componente attiva. È infatti in grado di trasmettere informazioni ad enti come l’autorità francese per la protezione dei dati o la Commission nationale de l’informatique et des libertès o infine anche alla polizia per dare eventualmente il via ad azioni legali.

Per il lancio della piattaforma il governo ha stanziato un budget di 200.000 euro, facendo collaborare il dipartimento per lo sviluppo dei media sia con compagnie del settore (in primis Microsoft) sia con altre istituzioni pubbliche e private, che hanno contribuito ai fondi necessari per lo sviluppo, tra le quali risultano le associazioni del commercio e dei professionisti, le poste francesi, la polizia, il ministero della giustizia, il ministero dell’economia e infine il Forum dei Diritti su Internet.

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