Ieri il Financial Times ha pubblicato un articolo sull’incontro avvenuto a fine novembre tra Joaquìn Almunia e i rappresentanti di quattro operatori telefonici europei (Telecom Italia, Telefonica, France Telecom e Deutsche Telekom). In quell’occasione le telco avrebbero discusso della creazione di una grande rete di comunicazione continentale che permetterebbe di ridurre la frammentazione dei singoli mercati e di investire nella realizzazione di connessioni fisse in fibra ottica e mobile di prossima generazione. Oggi però è arrivata la smentita: Joaquìn Almunia non ha mai discusso di un progetto simile.
Questa è il comunicato rilasciato da un portavoce del Commissario europeo per la Concorrenza:
Il signor Joaquin Almunia non ha né iniziato, né suggerito, né avallato progetti degli operatori per mettere in comune le proprie infrastrutture o condividere le loro reti. Qualsiasi articolo che afferma il contrario è semplicemente inesatto.
Innocenzo Genna, giurista italiano, esperto di regolamentazione europea delle telecomunicazioni e di Internet, aveva spiegato sul suo blog che il vero scopo del meeting, avvenuto il 28 novembre 2012, era quello di ottenere dal Commissario per la Concorrenza il via libera alla riforma presentata a luglio dal Commissario per l’Agenda Digitale Neelie Kroes. In ogni caso, una ipotetica rete pan-europea non avrebbe nessuna conseguenza positiva per gli utenti. Gli ex monopolisti continuerebbero a dominare nel mercato locale e non rischierebbero investimenti all’estero. I tentativi già fatti in passato sono stati fallimentari da questo punto di vista. Dunque il vero business degli operatori telefonici è proprio la frammentazione. Ciò vale sia per il settore fisso che per quello mobile, dove le telco ottengono profitti dalle tariffe di roaming.
In definitiva, la realizzazione di un network pan-europeo è un bluff. Il vero obiettivo dell’incontro è di tipo politico: gli operatori avrebbero chiesto ad Almunia di non opporsi alla riforma Kroes. Il Commissario per l’Agenda Digitale vuole emanare un nuovo regolamento che consenta agli ex monopolisti di fissare liberamente i prezzi wholesale per l’accesso alle proprie reti in rame con la speranza di maggiori investimenti sulle reti in fibra ottica.