«Siamo qui per parlare di iTunes, ovvio. Abbiamo venduto 85 milioni di canzoni. È sorprendente. In un solo anno». Steve Jobs, la cui presenza a Londra è stata segnalata nella serata di ieri come a lasciar supporre l’importanza dell’appuntamento, non delude la platea ed annuncia senza mezzi termini e con spiccata pomposità che iTunes è finalmente arrivato in Europa.
Il servizio sarà disponibile in Inghilterra, Francia, Germania. Un controllo sul luogo di emissione della Carta di Credito utilizzata per il pagamento garantirà o negherà l’accesso all’utilizzo. I tre paesi racchiudono il 62% del mercato europeo (contro il 38% a cui ammonta la somma di tutti gli altri), dunque per Italia, Spagna e altri paesi l’attesa dovrà prolungarsi al momento fino ad Ottobre, quando un servizio «paneuropeo» offrirà i servigi Apple a tutta l’Unione.
All’esordio Jobs sciorina ogni dettaglio, ed il più atteso è il prezzo dei singoli brani: 79 pence in UK, 0.99 euro in Germania e Francia. Il costo di un album è dieci volte il costo di un brano singolo. Jobs ne approfitta inoltre per sottolineare ancora una volta la propria etica anti-pirateria. Egli evidenzia i disservizi dei download illegali mentre esalta iTunes ricordando come il nemico non è un altro Music Store, ma bensì solo e soltanto la pirateria.
Inizialmente l’offerta Apple contemplerà 700.000 titoli. La presentazione in pompa magna officiata presso Old Billingsgate Market era stata anticipata, nella serata precedente l’evento, dall’affissione di un grande numero di pubblicità colorate e dedicate all’accoppiata iTunes/iPod.
L’impatto mediatico, ancora una volta, non è mancato. Alcune polemiche legate agli accordi con le etichette indipendenti avevano rischiato di turbare l’esordio di iTunes, ma ora il nastro è stato tagliato e non resta che aspettare i primi volumi di vendita per misurare se l’impatto europeo avrà sortito lo stesso clamore registrato negli States.