Nato sotto un certo punto di vista da una sua costola, il progetto Android ha per lungo tempo viaggiato su binari paralleli rispetto a quelli sui quali è proseguito lo sviluppo del kernel Linux. Ora, a distanza di alcuni anni dalla nascita dell’OS targato Google, giunge da Linus Torvalds l’annuncio del rilascio della versione 3.3 di Linux, la quale include una serie di porzioni di codice provenienti proprio dalla piattaforma di Mountain View.
In qualche modo, dunque, Linux e Android trovano per la prima volta un punto di incontro, con la seconda release dell’anno di quello che rappresenta il cuore di numerose distribuzioni che potrà trarre giovamento dal lavoro svolto dagli ingegneri del colosso delle ricerche, integrando al proprio interno diverse feature che potrebbero rivelarsi utili nel breve e medio periodo. I dissidi tra i rispettivi leader sono quindi stati risolti ed a giovarne potrà essere l’intera comunità di utenti e sviluppatori, sia che utilizzino Linux che abbiano a disposizione terminali Android.
Tra le possibilità suggerite in seguito a questa prima fase di merge dei progetti, ma con ogni probabilità destinata a giungere non nell’immediato, vi è l’esecuzione di applicazioni Android a bordo di una qualsiasi distribuzione GNU/Linux, il che renderebbe di fatto il panorama del pinguino sensibilmente più ricco di soluzioni software. In futuro, spiegano poi gli sviluppatori, il livello di integrazione sarà ancora più elevato, consentendo così ad entrambi i progetti di ottenere miglioramenti dalla controparte all’insegna dell’open source e della collaborazione.
Le novità introdotte nel kernel Linux 3.3 non riguardano poi solamente Android, ma includono anche alcuni miglioramenti alla gestione del file system Btrfs, una serie di accorgimenti nella gestione della memoria, delle reti e della sicurezza, la risoluzione di svariati bug riscontrati nel corso delle ultime settimane ed alcune modifiche atte a migliorare ulteriormente le prestazioni.