Microsoft non è solamente sistemi operativi e videogiochi, ma è da anni impegnata nello sviluppo di prodotti in grado di offrire un contributo alla lotta contro il crimine. Come parte di tale sforzo, Redmond si appresta a ospitare 35 diversi paesi in occasione della conferenza Law Enforcement Technology (LE Tech) 2008, importante opportunità per presentare gli ultimi ritrovati tecnologici made in Microsoft nel campo della lotta al cybercrimine. Esperti da ogni parte del globo spiegheranno come carpire informazioni preziose da personal computer, server, dispositivi mobili e Internet.
Secondo Brad Smith, consigliere generale Microsoft, il Web 2.0 avrebbe creato delle nuove città digitali in grado di ospitare le persone nel più completo anonimato. Ciò permetterebbe ai criminali di infiltrarsi nella comunità e agire in incognito, minando la sicurezza della grande rete. «Ci sono cose su cui investiamo notevoli risorse, ma non con la prospettiva di fare soldi», ha dichiarato Smith. «Noi stiamo facendo questo per rendere Internet più sicuro». Tra i progetti più importanti portati avanti da Microsoft spicca Child Exploitation Tracking System (CETS), un software progettato appositamente per scovare i rapitori di bambini, sul quale la società ha investito 10 milioni di dollari. In accordo con le parole di Smith, dalla sua creazione CETS ha aiutato ad individuare ben 138 bambini scomparsi.
COFEE, acronimo di Computer Online Forensic Evidence Extractor, rappresenta un piccolo drive USB in grado di recuperare facilmente dati scottanti da qualunque computer sottoposto ad investigazione. L’apparecchio contiene 150 comandi in grado di decriptare password, analizzare l’attività svolta su Internet e i dati presenti all’interno della macchina. Si tratta di una soluzione alquanto efficace in quanto elimina la necessità di utilizzare un computer dedicato ed è utilizzata ad oggi in più di 2000 uffici in 15 paesi diversi, inclusa Polonia, Filippine, Germania, Nuova Zelanda e Stati Uniti.