Paul McGuinness, manager degli U2, alza la voce nei confronti degli Internet Service Provider. Ebbene egli afferma che per troppo tempo gli ISP hanno approfittato della situazione che vede coinvolti artisti e condivisori di opere.
McGuinness allude al fatto che gli ISP non hanno fatto niente per arginare il fenomeno del file sharing (che di certo sfavorisce gli artisti), bensì hanno approfittato della situazione e sono riusciti a far stipulare la maggior parte dei contratti, proprio grazie a questo fatto: sono molti infatti gli utenti che decidono di stipulare un contratto di connettività ADSL proprio per condividere e scaricare file di ogni genere.
Quindi McGuinness accusa gli ISP di aver contribuito alla diffusione della pirateria, arrecando molti danni alle etichette discografiche, lavandosi le mani e facendo orecchie da mercante su ciò che accade.
Queste le sue parole:
Gli operatori di rete hanno per troppo tempo approfittato della musica, ossia dei contenuti dei nostri clienti. Ora è tempo di un nuovo approccio, il tempo per gli ISP di cominciare ad assumersi la responsabilità per i contenuti su cui hanno fatto profitti per anni.
Intanto, mentre McGuinness si dà tanto da fare per esprimere il suo dissenso per quanto accade, un artista come Xihilisk, si pone su una sponda esattamente opposta a quella del manager e queste parole evidenziano come la sua visione e quella di McGuinness, siano esattamente agli antipodi:
Che la RIAA vada al diavolo. Mi dà il voltastomaco sapere di qualcuno che è stato multato di una gran quantità di soldi per aver scaricato un paio di brani da LimeWire. Mi rendo conto dell’esistenza dell’infrazione del copyright, ma distruggere la vita di qualcuno solo per eliminare un po’ di canzoni da Internet è vergognoso.