Ci sono occasioni in cui diviene chiaro il circuito forzoso del copyright e di un insieme di normative che, progettate per tutelare ad ogni costo, spesso si manifestano con forza eccessiva dimostrandosi controproducenti. Quel che la tolleranza e il “fair use” dovrebbero limare, però, non sempre risolvono la situazione. Il caso de “La caduta” è in tal senso emblematico, portando una casa di produzione in bilico tra la tolleranza e la censura. Per poi decidere per quest’ultima.
“La caduta” (“Der Untergang”) è un film del 2004 diretto da Oliver Hirschbiegel. Narra degli ultimi giorni di Adolf Hitler, delle ultime piroette della sua follia, del rapporto con i gerarchi nazisti rimasti vicino al dittatore e, tutto attorno, di una guerra che è ormai giunta alla stretta finale. Un film appassionato e di grande qualità che vive il suo apice in una scena nel quale Hitler (Bruno Ganz), messo di fronte all’ineluttabile, sfoga nel proprio bunker un monologo di grande intensità. Monologo che, pochi anni dopo, diventa però qualcosa di diverso, reinventato come “meme” e portato sul Web in decine e decine di parodie.
Ma il meme sta per finire. La casa produttrice Constantin Films ha infatti aderito al Content ID di YouTube chiedendo pertanto la rimozione dei contenuti illegali legati alle immagini de “La caduta”. Uno ad uno, con un progressivo affinamento del filtro che sta per far piazza pulita delle parodie residue, i monologhi basati sulla famosa scena del film stanno scomparendo dal sito. Chi intende goderseli prima della scomparsa definitiva, però, potrebbe avere ancora del tempo a disposizione: molti i filmati ancora online, molti quelli nuovamente caricati, molti quelli ancora pienamente disponibili:
Il meme è stato visto con grande frequenza nelle sue varie versioni ed ha inevitabilmente creato un forte ritorno di immagine per un film a cui quindi anche YouTube ha contribuito alla promozione. La Constantin Film, nonostante i gradimenti al meme espressi dallo stesso regista Oliver Hirschbiegel, ha però preferito far valere il copyright proteggendo la scena madre della propria creazione. «Come corporation abbiamo un punto di vista ambivalente sulla cosa», spiega la produzione alla BBC: «da una parte siamo orgogliosi che il film abbia una base di fan tanto ampia e che la gente lo usi per le sue parodie. Dall’altra stiamo cercando di proteggere gli artisti»,.
E sebbene la produzione ammetta l’impossibilità di fermare definitivamente il meme chiudendo tutti i rubinetti che ogni giorno vengono aperti su YouTube, la decisione verrà portata avanti. L’intento è quello di proteggere la propria scena di punta agli occhi di quanti non hanno ancora visionato il film, poiché partecipare al meme prima di vivere l’esperienza cinematografica originale potrebbe abbassarne il valore colpendo proprio il culmine dell’intera creazione.
Da una parte i diritti della produzione, dall’altra quelli degli utenti. Da una parte la qualità di un grande film, dall’altra l’ironia dei filmati propri di un meme di successo. La legge pende a favore dei primi, la logica vorrebbe aprire ai secondi. La produzione ha fatto la propria scelta.